SOS ACQUA
16 Agosto 2014 - 18:31
ANNICCO - Resta in carcere Aurelio Nicolini, l’uomo di 51 anni, incensurato, nella cui abitazione la IV sezione antidroga della squadra mobile, con l’ausilio dell’Unità cinofila di Milano, lo scorso 9 agosto aveva trovato quasi 12 chili di droga: due grossi involucri in cellophane contenenti in tutto 2 chili e 335 grammi e oltre 9 chili di hashish nascosti nel sottotetto della soffitta. Diciotto grammi di hashish erano, invece, in un borsello nascosto all’interno di un mobile, in cucina, mentre 290 grammi di cocaina erano occultati nel sedile per vettura abbandonato in un capannone-magazzino.
Incensurato, difeso dall’avvocato Enrico Forghieri, Nicolini ha risposto alle domande del gip, Guido Salvini, spiegando di aver detenuto la droga «per conto terzi», per conto, cioé, di spacciatori, da cui aveva acquisttato droga per consumo personale sulla piazza di Milano e nei confronti dei quali aveva accumulato un debito sui seimila euro, non più in grado di estinguere. Da qualche tempo l’uomo aveva, infatti, smesso di lavorare. Per ripianare il debito, gli spacciatori gli hanno detto: «Allora tieni questa roba qua». Intanto, prosegue l’indagine della squadra mobile guidata dal dirigente Nicola Lelario.
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