L'ANALISI
07 Luglio 2014 - 18:22
CREMONA - Al fine di porre sempre più l’attenzione sulla centralità del paziente e valorizzare le singole professioni, sulla scorta dell’esperienza avviata nel 2013 presso l'ospedale Oglio Po, l’Azienda ospedaliera di Cremona ha intrapreso un processo di riorganizzazione e cambiamento sul modello per “intensità di cura” che, da oggi, coinvolge anche il Maggiore di Cremona.
La riorganizzazione per intensità di cura favorisce un approccio terapeutico interdisciplinare: durante la degenza è il medico, referente clinico, a spostarsi verso il paziente e l’infermiere diviene referente assistenziale.
Il passaggio dal modello attuale per branche specialistiche a quello per Intensità di cura e complessità assistenziale pone l’accento sulle peculiarità di un presidio ospedaliero per acuti come è quello di Cremona.
“Tale processo - spiega Simona Mariani (Direttore Generale dell’AO di Cremona) - è stato pensato e costruito con l’obiettivo di valorizzare al meglio la cura del paziente che verrà preso in carico in modo complessivo in base al reale bisogno si salute. Un processo, quello dell’intensità di cura, che implica competenze e innovazione sia sotto il profilo organizzativo sia culturale. Per questo desidero che i cittadini siano informati da subito rispetto al fatto che per il paziente a cambiare è solo l’approccio terapeutico senza che la qualità delle prestazioni o l’erogazione di servizi subiscano alcuna variazione. Anzi. La persona ricoverata fruirà dell’apporto di più professionisti che lo accompagneranno nelle varie fasi e livelli della cura".
"In questi mesi - continua il dg - è stato svolto un lavoro preparatorio scrupoloso che ha coinvolto i professionisti delle salute a vari livelli, in particolare le équipe direttamente interessate dal cambiamento, attraverso percorsi di formazione realizzati ad hoc, incontri informativi e operativi coordinati da una Task-force condotta dal Direttore sanitario Camillo Rossi in collaborazione con i Direttori di Dipartimento, il Servizio infermieristico Aziendale (SITRA), la Formazione e la Comunicazione. In tutto questo a giocare un ruolo fondamentale è stato anche l’Ufficio Tecnico che ha seguito passo passo lo spostamento dei reparti e la creazione dei nuovi spazi destinati l’Astanteria/ medicina d’urgenza (adiacente al Pronto Soccorso) e la Week Surgery. Importante il supporto dei Sistemi Informativi e delle Tecnologie Biomedicali che hanno consentito il trasferimento dei dati e il ripristino di tutte le postazioni informatizzate anche nelle nuove sedi.”
"Le finalità della riorganizzazione - conclude Mariani - sono senza dubbio l’appropriatezza dei ricoveri, il miglioramento della qualità del lavoro e delle cure, l’equilibrio della risposta ai bisogni del paziente con una particolare attenzione a tutti gli aspetti della sicurezza. E’ un progetto per certi aspetti ambizioso capace però di interpretare le esigenze della sanità in una prospettiva tesa al futuro”.
ECCO COME CAMBIA L'OSPEDALE DI CREMONA
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