SOS ACQUA
14 Giugno 2014 - 09:38
Franco Verdi
CREMONA - L’ex presidente di Azienda Cremona Solidale, Franco Verdi (esponente di spicco del Pd cremonese), rischia di dover restituire i compensi ricevuti durante gli anni della sua attività, dal 2004 al 2009. La somma complessiva è di circa 100mila euro. Lo scorso 6 giugno lo stesso Verdi — nominato presidente di Azienda Cremona Solidale dall’allora sindaco Gian Carlo Corada — ha presentato ricorso in Cassazione dopo che in due gradi di giudizio è stato condannato dal giudice del lavoro (in primo grado a Cremona, in appello a Brescia). Il motivo? Avrebbe dovuto chiedere l’autorizzazione preventiva al suo datore di lavoro, cioè il ministero dell’Istruzione. Cosa che Verdi non ha fatto. «Ma quella nomina è di tipo politico, non professionale — ha sempre sostenuto Verdi — ed è il sindaco che nomina il presidente».
Che si può tradurre anche così: l’emolumento percepito non è rapportabile con lo stipendio e l’attività professionale — quella di preside — non risente dell’incarico politico. Fatto sta che i giudici fino ad oggi l’hanno pensata in modo diverso e Verdi da tre anni convive con questa pendenza che vale 100mila euro. Ma non è tutto. Cremona Solidale è stata sanzionata — dopo un accertamento della Guardia di finanza — per 89mila euro, ridotti poi a 32mila sempre in merito alla posizione dello stesso Verdi e in relazione al direttore generali (o meglio, tre direttori generali, ciascuno per il proprio periodo di competenza: Clerici, Carbone - interessato - e Gipponi).
Il ricorso in Cassazione è partito pochi giorni fa ed entro la fine dell’estate la vicenda potrebbe aver già conosciuto la parola fine.
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