SOS ACQUA
27 Maggio 2014 - 11:38
Un agente della polizia postale
CREMONA - L’uso disinvolto della rete porta a conseguenze sempre più pesanti. E non tutto passa inosservato, privo di conseguenze
Anche a Cremona il fenomeno delle diffamazioni e delle violazioni della privacy realizzate sui social network, a cominciare da Facebook, è sempre più presente.
Gli agenti della polizia postale, coordinati a livello locale dall’ispettore Alberto Casarotti, sono sempre più spesso alle prese con segnalazioni e denunce che riguardano giovani utenti della rete artefici o vittime di comportamenti che rappresentano reati a tutti gli effetti, anche se spesso chi li commette non capisce di violare delle regole.
Lo scenario che emerge è sconcertante. La rete viene utilizzata per dare sfogo a rancori di ogni tipo ma questo spesso conduce a diffamazioni belle e buone. Molte anche le foto pubblicate in maniera illecita. Dall’inizio dell’anno sono decine i casi seguiti dalla polizia postale. E questo malgrado il fatto che da tempo si punti sulla prevenzione. Ogni anno sono decine gli incontri, ai quali partecipa lo stesso Casaraotti, nei quali si illustrano i pericoli che si annidano nella rete per i giovani.
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