L'ANALISI
14 Maggio 2014 - 14:52
CREMONA - Morì per una meningite fulminante tre giorni dopo il figlio: è giunto a sentenza il caso della morte di Orsola Contardi. Il giudice Francesco Sora, mercoledì 14 maggio, ha assolto perchè il fatto non sussiste Riccardo Merli (medico del Pronto soccorso che la sera del 12 febbraio del 2010 visitò Mirko Zanazzi e lo mandò in terapia intensiva con una diagnosi di sospetta sepsi meningococcica), Marco Botteri (medico della terapia intensiva, il rianimatore che prese in cura il ragazzo poi morto all'alba del giorno successivo) e Paolo Marconi (medico in pronta disponibilità alla Asl). I medici erano accusati di omicidio colposo.
Il giudice si è preso 90 giorni per depositare le motivazioni della sentenza.
La difesa ha dimostrato, anche grazie alla perizia disposta del giudice, che sia pure in caso di chemioprofilassi tempestiva non si sarebbe potuto salvare la vita di mamma Orsola. Per il perito del giudice, infatti, mamma e figlio potrebbero essere stati contagiati nello stesso momento e dalla stessa fonte.
Con un misto di rabbia e sconforto i famigliari hanno accolto la decisione del giudice. "Cosa devo dire? Una giustizia che non è giusta. Secondo quello che ha detto il giudice sembra che siamo stati io e mio padre ad infettare mio fratello Mirko e mia mamma" ha detto Marika Zanazzi. "E' una farsa" ha aggiunto il padre Pierangelo.
Per il collegio della difesa, si è trattato di "una tragedia, ma la sentenza ha dimostrato che la classe medica ha fatto tutto il posibile".
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