L'ANALISI
06 Maggio 2014 - 11:10
Alta tensione a Spinadesco tra forze dell'ordine e antagonisti
SPINADESCO - E' in corso in questi istanti lo sfratto di una famiglia di tre persone (padre marocchino, madre italiana e bimbo di due anni) in via Roma a Spinadesco. Dopo una mattinata ad alta tensione con gli esponenti del Comitato antisfratto che si erano barricati in una casa per impedire l'esecuzione dello sfratto la polizia, dopo ore di trattative, aveva fatto sapere che lo sgombero era rinviato ad una 'data segreta'. A quel punto, gli antagonisti hanno abbandonato il presidio e nel primo pomeriggio le forze dell'ordine, dopo aver bloccato le strade, sono tornate in via Roma per eseguire lo sfratto. All'esterno dell'area isolata da polizia e carabinieri, gli esponenti del Comitato hanno manifestato il loro dissenso.
Al termine della mattinata, all'annuncio del rinvio dello sfratto, il Comitato aveva espresso la propria soddisfazione. "E' una vittoria, è stata riconosciuta la legittimità della nostra azione". E quasi intuendo quello che sarebbe accaduto: "Ora, però, non saremo più in grado di garantire il presidio. Ma a Cremona ci sono 2.500 case sfitte, chi ha orecchio per intendere, intenda..." Una frase, quest'ultima, che lascia intravedere la possibilità che il Comitato antisfratto occupi una abitazione del capoluogo per la famiglia che verrà sfrattata.
"Istituzioni e forze dell'ordine ci hanno detto di avere pazienza - dichiarano i proprietari dell'immobile di via Roma - noi ne abbiamo avuta moltissima. Gli inquilini in lacrime ci avevano chiesto un mese di tempo per andarsene e noi abbiamo acconsentito. Poi a marzo siamo tornati e abbiamo trovato il Comitato antisfratto schierato e la stessa scena si è ripetuta le altre volte". Il legale dei padroni di casa spiega: "Siamo in credito di 14 mensilità, circa 5mila euro. A luglio 2013 il giudice ha stabilito l’esecutività dello sfratto, fissato per il 6 febbraio e il recupero del credito tramite il pignoramento di una parte dello stipendio".
Proprio lo stipendio del marocchino è un punto chiave della vicenda. Da quanto si è potuto apprendere l'uomo ha un lavoro precario in una cooperativa di facchinaggio e viene licenziato e riassunto ogni tre mesi. Secondo le istituzioni (comune di Cremona e Spinadesco) il reddito del marocchino (circa 500 euro a sentire il comitato antisfratto, un po' più alto in base alle informazioni dei Comuni) colloca la famigli aoltre i parametri di aiuto per ottenere sussidi o una casa popolare.
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