L'ANALISI
25 Aprile 2014 - 11:54
CREMONA - Partito a 10.30 da San Luca, il corteo dei manifestanti per la Festa di Liberazione ha attraversato la città per raccogliersi in piazza del Comune. Manifestazione ancora una volta affollatissima, fra le musiche antagoniste e il ‘Bella Ciao’ suonato dal complesso bandistico ‘Città di Cremona’, gli striscioni del Comitato antisfratti che invocano lo «stop agli sfratti per il diritto alla casa», le bandiere dei sindacati e i labari delle Associazioni Partigiani, Divisione Acqui e Partigiani cristiani e il furgoncino bianco del Centro Sociale Dordoni. Per scongiurare ogni possibile tensione - sulla scorta degli episodi dello scorso anno - il reparto della celere si è schierato a lato della piazza: il gruppo degli 'antagonisti' ha sostato di fronte alla sede della Banca Popolare (dove sono stati accesi alcuni fumogeni) e, quindi, è sfilato verso largo Boccaccino.
Facile vedere nel corteo la cartina di tornasole della campagna elettorale: il sindaco Oreste Perri (accanto a lui il senatore Luciano Pizzetti, la carica più alta, il consigliere regionale Carlo Malvezzi e l’assessore Claudio Demicheli con i colleghi Maria Vittoria Ceraso e Francesco Zanibelli). Più indietro c’è il candidato sindaco del Pd, Gianluca Galimberti, che sfila con l’Arci. In mezzo si vedono i grillini Elia Sciacca e Gabriele Beccari. E arriva Pietro Signorini, candidato sindaco del ‘Terzo Polo per Cremona’: «Mi ha tirato dentro nel corteo Perri, un carissimo amico, facevamo gli allenamenti insieme. Mi ha proposto di allearsi con lui». E si alleerà? «Beh no, un momento».
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