SOS ACQUA
CREMONA
17 Aprile 2014 - 18:04
CREMONA - L’avvocato chiede al pm e al giudice di rinviare il processo, perché il suo assistito, colpito da infarto, è in un struttura di riabilitazione e non è in grado di parlare. "Ho sentito il medico due giorni fa", garantisce il legale. Rinvio accordato al 25 settembre. Arrivederci e grazie. Anzi no. Per fortuna, il malato sta bene e parla, eccome se parla. E adesso è pure arrabbiato. A smentire l’avvocato Simona Bracchi è stato lo stesso "malato" che giovedì 17 aprile, colpo di scena, si è presentato nell’aula penale, lasciando di stucco giudice e pm, e sbigottiti i legali in attesa del proprio turno.
Si tratta di un elettricista che si sarebbe dovuto costituire parte civile nel processo a carico del gioielliere Ermanno Pellegrini, accusato di ingiurie e di minacce aggravate per avergli puntato una pistola carica. Il fatto sarebbe accaduto l’11 agosto del 2009 nel negozio dell’orefice. Qui l’elettricista si presentò vantando un credito per un lavoro fatto nella casa di Pellegrini. Quest’ultimo giura che le cose cinque anni fa andarono diversamente. Se ne riparlerà a settembre, appunto. Ma intanto quel "colpo di scena" o "fuori programma", ha tenuto banco per tutto il giorno in tribunale. L’uomo tornerà il 25 settembre. Probabilmente con un nuovo avvocato.
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