L'ANALISI
15 Aprile 2014 - 21:53
CREMONA - Cinzia Vuoto, funzionaria del servizio Ecologia del Comune ha testimoniato al processo sui presunti maltrattamenti e uccisioni di animali, per l’accusa avvenute «per crudeltà e senza necessità» tra il 2005 e il marzo del 2009 al Rifugio del cane.
La dirigente Vuoto è stata chiamata a testimoniare dall’avvocato Ennio Buffoli, difensore di Cheti Nin, l’ex vicepresidente dell’Associazione Zoofili accusata anche (con l’ex presidente Maurizio Guerrini) di non aver destinato alla gestione del canile parte dei contributi pubblici dati dal Comune e le offerte dei privati. Per l’accusa, soldi prelevati senza «qualsiasi giustificazioni economica» dal conto dell’Associazione, su cui vennero sequestrati, 500mila euro. Soldi per la difesa usati per mettere toppe di qua e di là nel Rifugio che in quegli anni andava a pezzi.
«All’Associazione il Comune eroga tuttora un contributo di 150mila euro all’anno - ha spiegato la funzionaria -. Nel 2005-2006 la struttura aveva problemi, andava ristrutturata, ma poiché i fondi del Comune sono quelli che sono, il ministero fece un bando, a cui partecipò l’Associazione, alla quale venne dato un finanziamento di 50mila euro. L’anno successivo partecipò il Comune: stesso contributo». La dirigente ha confermato che la contabilità dell’Associazione era in regola, anche perché «nell’ambito della rinnovazione della convenzione, veniva fatta una verifica contabile». Poi però, incalzata nel contro esame dal pm Fabio Saponara, ha chiarito: «Acquisivamo dall’Associazione il rendiconto delle spese sostenute. Personalmente, io non ho mai fatto il controllo contabile».
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