L'ANALISI
24 Marzo 2014 - 18:59
CREMONA - La Corte dei Conti, sezione regionale per la Lombardia, ha bocciato le spese di rappresentanza dell’amministrazione provinciale. Vengono contestati “i pranzi e le cene istituzionali (9.322 euro)” e “l’acquisto di beni di rappresentanza e omaggi floreali in occasione di invito a cene istituzionali del presidente (4.855 euro)".
I giudici spiegano: «Il presidente della Provincia, nel prendere atto dello ‘stimolo’ proveniente dalla corte, ha evidenziato che l’ente ha intrapreso un virtuoso processo di riduzione delle spese di rappresentanza (passate da più di 100 mila euro nel 2009 a meno di 20 mila nel 2012) e che per il futuro verrà prestata maggiore attenzione non solo agli aspetti quantitativi della spesa, ma anche a quelli qualitativi». Il collegio «prende atto della spending review» attuata in corso Vittorio Emanuele ma rileva che «l’analisi del prospetto» inviato dall’ente «evidenzia, spesa per spesa, come i vari pasti, sulla base degli elementi istruttori forniti, siano sganciati dal contesto promozionale dell’immagine dell’ente».
Conclusione: la Corte dei Conti «dichiara la non conformità delle spese di rappresentanza sostenute dalla Provincia di Cremona nel corso dell’esercizio finanziario 2012 e «dispone che il presente pronunciamento venga pubblicato sul sito internet dell’amministrazione».
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