L'ANALISI
10 Marzo 2014 - 17:05
CREMONA - Ossessionato dalla gelosia dopo la separazione, per mesi si è messo a spiare l’ex moglie dalla finestra, costretta un giorno a mettere del nastro adesivo sulle zanzariere. Per mesi l’ha minacciata – "la ucciderò con la carabina che ho in cascina" e insultata, salvo poi, ogni volta, chiederle perdono con un sms. Un giorno l’ha aggredita, afferrata per il collo e graffiata, un giorno per dispetto ha preso in giardino la canna dell’acqua e le ha allagato l’appartamento. Più volte si è introdotto in casa e non è stato difficile perché dopo la separazione, tra l’altro consensuale, lui si è sistemato nel seminterrato, la moglie è rimasta con i tre figli al primo piano.
Lo stalker ha il volto di Amedeo, 53 anni, originario di Pavia, residente nel Cremonese, già colpito dalla misura del divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati da Maria. Il giudice Christian Colombo lo ha condannato per gli atti persecutori a sette mesi di reclusione, una pena più mite rispetto ai 15 mesi chiesti dal pm onorario Antonino Andronico. L’uomo dovrà risarcire i danni alla vittima (parte civile con l’avvocato Mimma Aiello), per averle cagionato un "perdurante e grave stato di ansia" e per averla costretta ad alterare le proprie abitudini di vita.
L’ennesima storia di stalking denunciata quattro anni fa alle forze dell’ordine, è riassunta nelle quattro pagine di capo di imputazione che la procura ha contestato all’uomo e nelle quali è riassunto l’incubo vissuto dalla donna vittima di una
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