L'ANALISI
23 Gennaio 2014 - 01:06
L'ingresso del liceo Vida a Cremona
CREMONA - Confondendosi con gli altri studenti in uscita dall’istituto, sono riusciti a raggiungere la sala mensa del liceo Vida e, lì, hanno puntato dritti ad un 15enne, che in quel momento si trovava vicino alle macchinette distributrici di bevande. Lo hanno circondato. In tre. E uno l’ha colpito con un pugno al volto, provocandogli lesioni al labbro poi medicate senza particolari complicazioni. E' accaduto intorno alle 14 di martedì 21 gennaio.
E’ intervenuta la polizia, chiamata dalla presidenza della scuola. E alla fine degli accertamenti, identificati e interrogati i protagonisti di quella che da subito è apparsa come una sorta di resa dei conti fra ragazzini, sono emersi i contorni di una vera e propria spedizione punitiva. Da ricondurre nell’ambito di screzi fra giovani ma comunque preoccupante perchè avvenuta all’interno del plesso del seminario. In sostanza, sempre stando a quanto chiarito dagli inquirenti, chi ha aggredito e pestato il ragazzo, lo avrebbe fatto perchè gli rimproverava un rapporto particolare, poi comunque negato dalla ‘vittima’, con la fidanzata.
Don Marco D’Agostino, vicepreside della scuola, non nega che un fronte sicurezza vada in qualche modo valutato: «Sono sincero: la prima cosa che ho pensato è stata proprio quella. Mi sono chiesto: e se avessero avuto un coltello? Detto questo, devo anche sottolineare come non sarebbe corretto descrivere il liceo come uno spazio aperto e facilmente violabile perchè non protetto. Al contrario, siamo praticamente circondati da mura: chi frequenta il seminario lo sa bene. E sa anche perfettamente che, durante le lezioni, nessuno può entrare eludendo il personale. Poi è del tutto ovvio che al mattino all’entrata, fra le 7.40 e le 8, e di pomeriggio all’uscita, fra le 13.50 e le 14, le porte sono spalancate per forza».© RIPRODUZIONE RISERVATA DI TESTI E FOTO
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