L'ANALISI
18 Dicembre 2013 - 08:39
La Midac Batteries
CREMONA - Un assalto pianificato nei minimi dettagli quello che, nella notte fra domenica e lunedì, ha portato un commando composto da non meno di cinque, sei banditi ad assaltare la Midac Batteries di via Riglio. Nel mirino il piombo stoccato nella pertinenza dell’azienda: è stato portato via tutto per un valore di oltre duecento mila euro. Un furto, con ogni probabilità, su commissione
Nei cassoni dei camion utilizzati per la fuga, per ora vincente e con poche tracce, un carico di tonnellate di materia prima destinata alla produzione di batterie per un valore ingente. Indaga la polizia, cui la proprietà veronese dell’industria, insediata nella zona industriale di Cremona nel 2008, ha presentato denuncia. I primi accertamenti svolti dalla squadra volante, così come i rilievi della mobile e le risultanze investigative accumulate attraverso il sopralluogo eseguito dalla Scientifica, pur nel riserbo più stretto lasciano ricostruire un furto da specialisti. La gang ha a disposizione due, forse tre autoarticolati. Sanno già, perché probabilmente lo hanno verificato nei giorni precedenti, che il sistema di allarme protegge l’interno degli stabilimenti ma non l’area esterna, dove non ci sono nemmeno telecamere di sorveglianza. E sono anche perfettamente consapevoli di come il custode, residente in una abitazione adiacente, difficilmente possa avvertire rumori. I malviventi entrano nel vicino cementificio e si impossessano di un escavatore con cui abbattono il muro. Per caricare il metallo, operazione che richiede tempo, i banditi si infilano nel parcheggio della Ocrim, salgono su due carrelli elevatori, raggiungono i depositi e con quelli sollevano la merce riempiendo i mezzi. Il tutto, e qui si capisce lo 'spessore' dei criminali, avviene tutto con estrema precisione, calma e freddezza.
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