CREMONA - "L’acqua della pasta ha una concentrazione di cloruri dieci volte superiore a quella rilevata nel pozzetto B di Tamoil": così ha dichiarato il geologo Pierangelo Alesina, consulente tecnico della difesa nel processo che vede i manager di Tamoil Enrico Gilberti, Livio Tregattini e Mohamed Abulaiha Saleh accusati in relazione a uno sversamento nel Po di «acque reflue industriali tossiche e pericolose per la presenza, visiva e olfattiva, di idrocarburi liquidi e di sostanze derivate dalla lavorazione del petrolio». Da più di vent’anni Alesina segue progetti di messa in sicurezza e bonifica di grandi complessi industriali con problemi di contaminazione e dal 2005 segue Tamoil «sul sito di Cremona». Alesina ha escluso che «uno scarico con quei composti di cloruri, che non sono pericolosi, possa aver causato qualche problema».