L'ANALISI
12 Ottobre 2013 - 18:59
Unica azienda ospedaliera di Crema, Lodi, Treviglio? E' strada percorribile.
I tecnici indicano in 800 mila abitanti il bacino ottimale per un’azienda ospedaliera. L’azienda di Crema dovrebbe fondersi con quelle di Cremona e Mantova per generare una nuova entità.
Nei giorni scorsi Fabio Rizzi, consigliere regionale della Lega e presidente della Commissione sanità e politiche sociali, è arrivato in città per parlare della situazione. Ha spiegato che per le Asl il dato ottimale sale a 2 milioni di cittadini, ma la questione è più complessa, condizionata dal decentramento di servizi e competenze concentrati a Milano. Operazione che prevede il coinvolgimento delle aziende ospedaliere. La Lombardia sarà suddivisa in macroaree, con Crema inserita in quella che da Mantova si estenderà fino a Pavia. Ma Rizzi ha rassicurato che nulla è stato ancora deciso in maniera definitiva. Ha lasciato una porta aperta per un futuro dell'azienda ospedaliera di Crema diversa da quella fino ad oggi ipotizzata. Ha concesso uno spiraglio per lavorare ad una soluzione più adeguta alla realtà del Cremasco.
“E’ vero - risponde Alberto Torazzi, capogruppo del Carroccio in consiglio comunale e presente al confronto - Rizzi è stato a Crema. L’aggregazione con Lodi e Treviglio è percorribile e realistica anche se i numeri non sono adeguati a quelli fissati dal benchmarking. Alla nostra proposta non c’è stata chiusura da parte del presidente della Commissione sanità. Ha ascoltato le nostre osservazioni. Ha preso nota della proposta di un’azienda ospedaliera Crema-Lodi-Treviglio. L’ha valutata con interesse senza cassarla. Anzi l’ha giudicata meritevole d’approfondimento. E’ stato esplicito anche sulle risorse. Ha rassicurato che rimaranno nel territorio”. Gli abitanti che gravitano sul bacino ospedaliero Crema-Lodi-Treviglio sono circa 600 mila.
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