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Bilancio e voto: i nervi per ora reggono

Maggioranza risicata, approvazione per un soffio. Rassicurazioni al sindaco Tirloni

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

31 Dicembre 2025 - 12:00

Bilancio e voto: i nervi per ora  reggono

SORESINA - Il bilancio da 37 milioni di euro è in cassaforte. Le tasse non si sono alzate ma nemmeno abbassate e le maxi-opere possono passare dalla carta ai cantieri. Insomma, la maggioranza ha vinto su tutto e resta su. Sì, ma per pochissimo. Sette a sei: uno dei Comuni più importanti della nostra provincia, cuore pulsante dell’industriale Cremonese, balla insomma su un filo sottilissimo. E la ‘gioiosa macchina da guerra’ di Tirloni che ha sconfitto sonoramente il centrosinistra dopo 10 anni di governo progressista incontrastato adesso, ironia della sorte, sta in piedi (anche) grazie ai renziani.

Dopo il Rava-gate e il rimpasto, con lo spettro del commissariamento arcinoto ai soresinesi ormai scacciato, la maggioranza ha in pratica superato la prova del nove. Ma fosse stata quella della maturità, sarebbe passata col 60. E pensare che all’elezione ha preso 62% però.

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Certo, c’erano in ballo tasse e le opere da qui a tre anni. Non è mai una passeggiata. Per di più sarebbe stato ingenuo pensare che dopo la crisi interna al centrodestra non ci sarebbero stati strascichi ed era quasi scontato che Roberto Rava e Francesco Fortunato, dopo il mezzo Aventino, non avrebbero più seguito fideisticamente la giunta. Beninteso, non sono mica passati al centrosinistra, e anzi restano convintamente nel gruppo che li ha eletti con poco o nulla a cui spartire con la squadra di Galbignani sul piano delle idee. Si potrebbe però dire che hanno fondato una loro ‘corrente’ all’interno di Soresina Insieme. Di centrodestra sì, ‘tirloniani’ no. O almeno non più sempre.

Che poi il dato non è tanto quel ‘sì’ o quel ‘no’, quanto ciò che implica di voto in voto, a prescindere dall’argomento e dalla seduta. Con una maggioranza così strettina, basta un raffreddore per arrivare allo stallo. Due assenze, anche solo temporanee, per andare sotto. Ogni sessione diventa potenzialmente decisiva.

E se è vero che tutto il mondo è paese, l’Italia a quanto pare è città, o almeno la città rappresenta perfettamente la nazione. Perché, come si è visto a Montecitorio per tantissimi anni, anche a Soresina alla fine l’ago della bilancia è Italia Viva. E qui, tecnicamente, governerebbe una civica marcatamente di centrodestra.

Che però ha dato a Giampiero Cominetti la cattedra più importante in assoluto, proprio quella a Bilancio e Tributi, a Giampiero Cominetti. I detrattori a Roma, quando lo faceva Renzi, la chiamavano ‘stampella’. Italia Viva a Cremona, però, non ci sta e fa chiarezza, rivendicando coerenza e responsabilità. Giovanni Biondi, presidente provinciale, lo dice senza giri di parole: «Se avessimo votato contro al bilancio sarebbe decaduto automaticamente il sindaco, sarebbe arrivato un commissario prefettizio e nel giro di un anno si sarebbe tornati alle urne, in un contesto sfasciato e incattivito. È questo che vogliono i soresinesi? Con progetti importanti come la Tangenziale Sud che finalmente vedono la luce?». La risposta, per loro e per tanti, è ovviamente ‘no’. «Al di là delle convenienze politiche – aggiunge – abbiamo fatto un accordo trasparente un anno e mezzo fa, sostenendo un candidato sindaco e un programma. Abbiamo preso un impegno con i cittadini e per coerenza lo manteniamo».

L’endorsement, questo sì, è granitico: «L’amministrazione è stata votata da due terzi dei soresinesi, il sindaco Alessandro Tirloni è giovane e molto motivato. Vanno valutati dopo 5 anni, devono avere il tempo e la fiducia per dimostrare il proprio valore e poter realizzare il proprio programma».

Ma quindi, al netto di tutto, Soresina ha ancora un governo stabile? Beh, . Anche perché Biondi sui voti rassicura: «Da domani faremo quello che abbiamo fatto fino ad adesso: non intendiamo ragionare sugli opportunismi quotidiani ma su un disegno strategico fondamentale per rilanciare questa cittadina e il suo territorio, con l'obbiettivo di salvaguardare il più possibile l'unità del Gruppo che sostiene compattamente Tirloni». Resta il fatto che, per gli appassionati della politica vera, quella vecchio stile, Soresina di questi tempi si conferma indiscutibilmente il palcoscenico più interessante e vivace, dove niente è scontato.

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