L'ANALISI
29 Dicembre 2025 - 14:47
Pittura ad olio su lamiera di Guglielmo Aschieri (nel riquadro)
SESTO CREMONESE - Addio all’artista cremonese Guglielmo Aschieri. Fino all’ultimo ha combattuto contro un male spietato che lo aveva colpito una manciata di mesi fa perdendo la sua battaglia.
Nato settant’anni fa a Sesto, paese nel quale la mamma Argia aveva gestito a lungo una cartoleria, si era stabilito da tempo nel Milanese, dove oltre all’attività professionale come valente e noto pittore a livello internazionale, aveva anche intrapreso la carriera di docente.
Negli anni Ottanta sono state due le figure principali che lo hanno ispirato e formato: il critico d’arte Germano Celant, che attraverso i corsi tenuti al Politecnico di Milano gli ha trasmesso l’iniziale passione per l’Arte Povera e l’artista, curatore e collezionista Corrado Levi, che colpito dal suo talento, lo aveva invitato a partecipare al proprio progetto espositivo intitolato «Il Cangiante», al PAC di Milano, accanto ad altre personalità di rilievo come Carla Accardi, Stefano Arienti, Filippo De Pisis, Francis Picabia, Mario Schifano e Giulio Paolini.

Nel 1991 Aschieri aveva iniziato la lunga collaborazione con il gallerista barese Pasquale Leccese, che gestiva Le Case d’Arte, nota galleria milanese in Via Col di Lana. Due anni dopo inaugurava una memorabile mostra personale dal titolo «Inanimum», presso la prestigiosa Galleria Raucci e Santamaria. Nel 1996 sarà invece Monika Sprüth, affermata promotrice dell’arte contemporanea, a consacrarlo nel mercato internazionale, con una mostra a lui dedicata presso la Monika Sprüth Galerie di Colonia in Germania.
A Cremona aveva conservato tante amicizie. Come quella con Eugenio Mangano, fondatore dell’omonima galleria d’arte che lo definisce «un valente artista e un grande amico, straordinario interprete del naturalismo cinquecento ed egregio professionista di tecniche e stili della storia dell’arte».
La salma di Guglielmo Aschieri sarà tumulata nella tomba di famiglia al cimitero di Sesto venerdì mattina, dove giungerà da Milano intorno alle 10,30.
Lascia nel dolore il fratello Mario con la sua famiglia e i cugini, a cominciare da Sergio Cofferati, ex segretario nazionale della Cgil ed ex sindaco di Bologna e parlamentare europeo che così lo ricorda: «Il dolore è grande – annota – perché lui e il fratello Mario erano i cugini che frequentavo maggiormente; Guglielmo aveva questa vocazione artistica molto alta, ha fatto lavori molto belli, per i quali aveva guadagnato la visibilità e il rispetto dovuti proprio alla sua competenza e al suo talento; all’impegno di fare apprendere gli altri univa la bravura di eseguire quadri originali, frutto della sua fantasia e di tanta abilità. Per tutti noi è una perdita molto grave».
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