L'ANALISI
28 Dicembre 2025 - 05:15
CREMONA - È con ottimismo e un’importante crescita di fatturato che il Consorzio Antonio Stradivari si appresta a festeggiare il suo trentennale il prossimo anno. Si tratta di un traguardo significativo: «Siamo un ente consortile che conta 53 iscritti, un’istituzione che, in sinergia con gli enti della città, intende valorizzare e promuovere il saper fare liutario contemporaneo nel mondo» racconta il presidente Giorgio Grisales (nella foto sotto).

Il 2025 si chiude alla grande: il fatturato ha raggiunto la ragguardevole cifra di oltre 800mila euro, per l’esattezza 827.702 euro, con un incremento del 78,6% rispetto al 2024, quando gli incassi si erano fermati a 463mila euro. In totale sono stati venduti 80 strumenti tra violini, viole e violoncelli, oltre a due archetti. Un ottimo risultato, tenendo conto del momento difficile a livello internazionale, segnato sia dai dazi sia dalla crisi economica globale». Gli strumenti sono stati venduti a un prezzo medio superiore ai diecimila euro.

I festeggiamenti per il trentennale si aprono dunque sotto i migliori auspici: «Stiamo lavorando a un concerto che offriremo alla cittadinanza, coinvolgendo il Quartetto di Cremona — prosegue — e realizzeremo un libro fotografico per ripercorrere la storia del consorzio». Anniversario a parte, Grisales non ha dubbi sul fatto che l’unione faccia la forza: «Se consideriamo che in città sono attivi circa 200 liutai, molti dei quali arrivano dall’estero, possiamo ritenere significativa la nostra rappresentanza — osserva —. La sfida che ci attende è la tutela del saper fare cremonese, con attenzione a chi arriva e apre bottega senza una formazione ad hoc. È necessario lavorare insieme per mantenere alto il nome di Cremona e dei suoi liutai; in questo senso, l’apporto delle associazioni di categoria, come Confartigianato e Cna, è fondamentale».
Sono i giovani, secondo Grisales, a individuare nel consorzio un’importante opportunità di promozione: «La nostra azione è volta a valorizzare e tutelare la liuteria contemporanea nel mondo attraverso le exhibition, che ci hanno portato negli Stati Uniti, in Australia e Canada, in Giappone, a Taiwan e a Singapore — spiega —. Alle missioni e alla vendita degli strumenti in loco vogliamo affiancare un potenziamento della vetrina online, offrendo la possibilità di acquistare strumenti a marchio Cremona Liuteria anche a distanza. Essere presenti sui mercati internazionali è fondamentale, ma vendere violini significa anche poter toccare gli strumenti, sentirne la voce, comprenderne il carattere: un’esperienza che può avvenire solo attraverso le mostre che il consorzio promuove nel mondo grazie ai suoi corrispondenti».
Guardando al trentennale dell’ente consortile, Grisales sottolinea infine come «l’attività del consorzio sia proiettata al futuro e voglia coinvolgere sempre più coloro che si affacciano alla professione, purché dotati delle necessarie caratteristiche formative, per tenere alta la tradizione cremonese. A conferma del fatto che, accanto al Museo del Violino, che conserva gli strumenti storici, esiste un museo diffuso dell’arte liutaria contemporanea, che vive nelle botteghe di chi persegue l’artigianalità del saper fare liutario cremonese».
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