L'ANALISI
20 Dicembre 2025 - 15:37
CREMONA - A Cremona, e in decine di centri della provincia, si è registrata, negli ultimi giorni, un’altra ondata di messaggi Sms fasulli che figurano come comunicazioni ufficiali del Cup (il Centro unico di prenotazione sanitario) ma che in realtà non sono altro che un insidioso tentativo di raggiro di tipo phishing.
La cosa odiosa è che i malviventi sfruttano un contesto delicato e personale come quello sanitario.
Il meccanismo messo in atto dai gestori di questa nuova truffa telematica è presto detto: arriva un Sms che invita a contattare con urgenza presunti “uffici Cup” per comunicazioni personali non meglio precisate (va detto che pur contenendo formulazioni imprecise, il messaggio appare sufficientemente credibile e fa leva su alcune parole chiave che aumentano l’attenzione e i timori dei destinatari).
Il messaggio fa poi riferimento a numeri che iniziano con prefissi speciali, come 899 o 893, che sono la chiave del raggiro: chi chiama non parla davvero con un operatore del Centro unico prenotazioni sanitarie ma resta in linea con voci registrate oppure attese che fanno lievitare rapidamente il costo della chiamata, fino a prosciugare interamente il credito telefonico.
Non si tratta, dunque, di una frode che sottrae dati personali in senso stretto, ma di un raggiro diretto: più a lungo si resta in linea, più elevato sarà l’addebito.
Tutte le Regioni coinvolte (inclusa la Lombardia) e molte delle Asst, Ats o Asl interessate hanno chiarito a più riprese che questi Sms non provengono dai loro sistemi e che il Cup non utilizza questo canale né tali numerazioni.
Per riconoscere l’inganno ed evitare il tranello - hanno spiegato in questi giorni, a più riprese, gli esperti interpellati - è necessario prestare attenzione a dettagli formali, come acronimi sbagliati o richieste anomale, e ricordare una regola fondamentale: le comunicazioni sanitarie ufficiali passano soltanto attraverso canali istituzionali verificabili, non tramite inviti a richiamare numeri a pagamento.
Uno degli errori segnalati, che dovrebbero mettere tutti sull’avviso, è questo: il Cup viene spacciato come “Centro unico primario”, una svista grossolana che, a una lettura attenta, dovrebbe già far scattare un primo campanello d’allarme.
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