La via dedicata a don Angelo Rescalli

AZZANELLO - È un ritorno a casa carico di significati quello che Azzanello ha voluto dedicare a don Angelo Rescalli, sacerdote e pittore, figura fuori dal comune del Novecento italiano. Con l’intitolazione di una passeggiata e con una mostra che sta richiamando interesse e partecipazione, il paese rende omaggio a uno dei suoi figli più illustri, capace di tenere insieme vocazione religiosa e talento artistico senza mai separarli.

La nuova via, inaugurata alla presenza del sindaco Chiara Fusari, del collega di San Bassano Giuseppe Papa e del parroco don Mario Bardelli, conduce dal centro al cimitero: una scelta tutt’altro che casuale, che lega idealmente il cammino quotidiano alla memoria, la vita vissuta al segno lasciato. Un gesto semplice ma denso, che restituisce Rescalli alla sua comunità d’origine con discrezione e rispetto.

In parallelo prosegue la mostra ‘Dalla voce del fiume al silenzio delle montagne’, ospitata in biblioteca, curata da Ilaria Fiori. Un percorso che racconta l’uomo e l’artista attraverso le opere e la sua storia, riportando ad Azzanello uno sguardo che, pur avendo attraversato il mondo, non ha mai smesso di riconoscersi nelle proprie radici.

Nato ad Azzanello nel 1884, ordinato sacerdote nel 1909, Rescalli ha vissuto una vita intensa e sorprendente. Vicario in diversi paesi del Cremonese, cappellano militare, pittore apprezzato nei salotti culturali italiani ed europei, espose in Italia e all’estero, fino a New York, senza mai rinunciare alla sua identità di prete. I proventi delle mostre vennero spesso destinati a opere religiose e al seminario, a testimonianza di una coerenza rara. Accanto all’artista di successo c’è anche l’uomo che visse la guerra, che conobbe la perdita e la precarietà, che partecipò alla Resistenza in Val di Susa e che proprio lì scelse di fermarsi negli ultimi anni, morendo nel 1956. San Bassano, dove riposa, Azzanello, dove nacque, e Susa, città d’adozione, sono oggi unite da un filo culturale e umano.