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Loffi (Radicali): «Torno nel Pd, il partito è cambiato molto»

La consigliera comunale 27enne ha iniziato la sua militanza proprio fra i Dem

La Provincia Redazione

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08 Dicembre 2025 - 18:57

Loffi (Radicali): «Torno nel Pd, il partito è cambiato molto»

CREMONA - «C’è un momento per ogni scelta e cambiamento: oggi credo sia arrivato il momento di riscrivermi al Partito Democratico». Lo comunica la giovane consigliera comunale Vittoria Loffi, segretaria fino a giugno dell’associazione radicale Fabiano Antoniani. Loffi, 27 anni, era stata eletta nel 2024 in Salone dei quadri nelle liste del Pd, come radicale.

«Chi mi ha conosciuto — spiega ora —, sa che la mia strada politica colloca il suo punto di partenza lì, tra le fila del Pd di Cremona per qualche mese, per poi, spinta dall’Università, buttarmi nel grande e forte mondo dei Giovani Democratici di Milano, la giovanile del Pd. Proprio perché c’è in momento per tutto, c’è stato anche il momento in cui, per me, è stato necessario lavorare fuori dal contenitore del Partito Democratico, prendendo un po’ tutto quello che una giovanile coraggiosa mi aveva insegnato, e mettendolo in pratica in un modo complesso come quello della Galassia Radicale.

«Lì ho imparato che ci sono anche battaglie che chiedono di essere combattute fuori dal Pd, seppur sempre in una logica di confronto-scontro, per trascinare fuori dal buio quelle marginalità e quei diritti che un canonico contenitore politico che riunisce diverse tradizioni e identità avrebbe rischiato di non vedere. Con i Radicali ho anche appreso un metodo, che di fatto è sostanza politica, e che mi accompagnerà per tutta la vita. Oltre, poi, a individuare quali sono le priorità politiche per me e per cui continuerò a battermi con l’ostinata speranza che la ‘direzione contraria’ presa possa generare dibattito».

«In questo anno in Consiglio ho anche imparato, però, che il Partito con cui mi sono rapportata da esterna è cambiato profondamente, e l’ho appreso anche grazie ai colleghi e colleghe con cui stiamo vivendo — con molti, per la prima volta — l’esperienza dell’amministrare la città. Ci sono poi scelte di altri, dei compagni di sempre, che diventano stimolo a vedere con occhi diversi una casa che si ha abitato e che si è sentita stretta, ma che ora trasmette libertà e ampio respiro. Il coraggio con cui, un amico come Paolo Romano, si è unito alla missione della Flottilla, vivendo tutto quanto oggi racconta e riporta sulla prigionia, ha rappresentato una vera spinta definitiva a capire che si può fare tanto, anche dall’interno e non senza essere critici, scomodi, radicali».

«Consapevole che si tratti di una scelta che, a chi è abituato a vivere la politica non con lo spirito del confronto produttivo, ma della maldicenza e dell’attacco personale, fornirà basi di polemica, rispondo che non posso che ringraziare, invece, chi ha avuto la pazienza e la capacità di ascolto, come il segretario cittadino Roberto Galletti, accompagnando una scelta che ha richiesto tempo e riflessioni».

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