L'ANALISI
SOLAROLO RAINERIO
06 Dicembre 2025 - 09:46
Paolo Gualandris, Marco Bosco, Marco Zanini, Corrado Binacchi
SOLAROLO RAINERIO - Una mattinata di dialogo e visioni condivise ha animato l’incontro «Economia in evoluzione», promosso dalla Fnp Cisl Lombardia al ristorante La Clochette. Dopo il saluto del segretario regionale Sergio Marcelli, l’introduzione di Cesira Chittolini, segretaria generale Fnp Cisl Asse del Po, ha aperto il confronto ponendo l’accento sulla necessità di guardare allo sviluppo dei territori con un approccio ampio e integrato.
Il confronto è entrato nel vivo con la tavola rotonda che ha riunito Marco Zanini, direttore generale della Camera di Commercio Cremona-Mantova-Pavia, Paolo Gualandris, direttore de La Provincia di Cremona, e Corrado Binacchi, direttore della Gazzetta di Mantova, moderati da Marco Bosco. Fin dalle prime battute è emerso con forza il tema delle infrastrutture, considerato uno dei nodi principali per l’unione dei due territori.
Gualandris ha affrontato l’annosa questione dell’autostrada Cremona-Mantova, spiegando che «il problema non è trovare il denaro, ma far partire davvero i progetti: manca un interconnessione vera tra i vari enti». Secondo il direttore, si tratta di un’opera che «non può essere caricata sulle spalle di una singola amministrazione: serve coraggio politico, e soprattutto la capacità di portare a termine ciò che si decide». L’analisi si è poi allargata al sistema portuale di Cremona e Mantova e alla navigabilità del Po, su cui Gualandris ha avvertito: «Senza una riflessione a 360 gradi rischiamo di discutere per anni senza arrivare mai a una visione condivisa». Sulla stessa linea, Binacchi ha ricordato come la mancanza di collegamenti moderni penalizzi entrambe le province: «Tra Cremona e Mantova non esiste nemmeno un treno diretto. Pensare oggi a nuove infrastrutture pesanti è quasi impossibile, sia economicamente sia per ragioni logistiche». Il direttore ha citato anche il caso del ponte di San Benedetto Po, chiuso ai mezzi leggeri dopo il sisma del 2012: «Quel ponte è un esempio concreto di come certe carenze possano pesare sull’economia di un territorio».
Il dialogo si è poi spostato sulle potenzialità del sistema produttivo locale. Zanini ha ricordato che, dopo anni complessi, «il sostegno alle imprese passa innanzitutto dal capitale umano», segnalando la necessità di investire su formazione e competenze mirate. «Non servono incentivi generici: stiamo lavorando con bandi selettivi, che aiutano le imprese a fare scelte consapevoli e davvero utili», ha spiegato. Tra le criticità indicate, anche la bassa natalità e la difficoltà di motivare le nuove generazioni: «Senza giovani preparati non c’è futuro economico». Gualandris ha ricordato che «il Cremasco da solo produce il 60% del PIL provinciale» e ospita comparti d’eccellenza, dalle tecnologie per la videosorveglianza alla cosmesi. Sul fronte agricolo‑zootecnico, ha sottolineato: «Cremona è uno dei poli zootecnici più importanti al mondo: dobbiamo esserne consapevoli e valorizzare questa ricchezza».
Alla domanda sulla possibilità di costruire una rete integrata tra Cremona e Mantova, Zanini ha risposto che «la collaborazione sta crescendo, anche grazie al lavoro delle pubbliche amministrazioni», ricordando settori già condivisi come pomodoro, latte e agricoltura. Gualandris ha insistito sulla necessità di una prospettiva comune: «Serve una mentalità condivisa: progetti come la ZIS devono coinvolgere entrambi i territori per diventare davvero strategici». Più prudente Binacchi, secondo cui «sulle grandi opere sarà difficile fare passi avanti, ma ci sono molti altri ambiti in cui si può agire, insieme».
La mattinata si è conclusa con un dibattito finale, che ha confermato come la crescita del cremonese e del mantovano passi da scelte coraggiose, sinergie nuove e una visione capace di superare i confini amministrativi.
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