L'ANALISI
03 Dicembre 2025 - 13:53
Piazza del Comune
CREMONA - Il consigliere comunale Luca Fedeli (FdI) punta il dito contro i gravi disagi che continuano a colpire il trasporto pubblico nelle frazioni e nei quartieri periferici, con particolare riferimento alle zone di San Felice e San Savino.
Ritardi, soppressioni e mancate comunicazioni delle corse stanno compromettendo la quotidianità di anziani, studenti e lavoratori, spesso costretti a percorrere lunghe distanze a piedi o a ricorrere a mezzi alternativi più costosi pur di raggiungere servizi essenziali.
Le criticità risultano più marcate nelle fasce serali e nelle prime ore del mattino, quando alcune corse non transitano affatto. Secondo Fedeli, nonostante le ripetute segnalazioni, il servizio erogato dal gestore del trasporto pubblico locale continuerebbe a mostrare inadempienze rispetto agli orari e alle frequenze previste dal contratto di servizio.
«È evidente che i quartieri periferici continuano a essere trascurati. La giunta di centrosinistra si presenta come vicina ai più deboli, ma solo a parole: i fatti dimostrano che chi dipende dal trasporto pubblico subisce quotidianamente disservizi concreti», afferma il consigliere, citando gli esempi di studenti costretti a lunghe camminate, lavoratori in ritardo e anziani impossibilitati a muoversi in autonomia.
Nella sua interrogazione a risposta scritta, Fedeli chiede all’Amministrazione di:
fornire dati dettagliati su ritardi e soppressioni degli ultimi sei mesi;
specificare verifiche e controlli effettuati sul gestore e le eventuali azioni correttive adottate;
spiegare i motivi della persistenza dei disservizi nonostante le segnalazioni;
indicare se siano previste sanzioni contrattuali e quali misure urgenti verranno messe in campo per garantire puntualità e comunicazioni trasparenti;
illustrare eventuali piani di potenziamento del servizio nelle fasce più critiche e nelle aree periferiche.
«I cittadini delle frazioni e dei quartieri periferici non possono essere lasciati indietro. La giunta deve dimostrare con i fatti la propria attenzione verso chi dipende dai servizi pubblici: le parole da sole non bastano più», conclude Fedeli.
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