L'ANALISI
19 Novembre 2025 - 13:53
CREMONA - Alla San Vincenzo, questi giorni hanno il sapore delle grandi occasioni. Il magazzino torna a riempirsi e per una trentina di famiglie soresinesi significa una sola cosa: l’arrivo dei pacchi alimentari di fine anno, quelli che permettono di affrontare l’inverno con un po’ più di serenità.
Il pieno di scorte è frutto di un intreccio bello, tipicamente soresinese: il Banco Alimentare nazionale e regionale ha dato ottimi risultati, ma il vero impulso è arrivato dalla comunità. In particolare dagli agricoltori che, per la Giornata del Ringraziamento, hanno portato all’altare di San Siro i frutti del loro lavoro: prodotti della terra, raccolti e preparati come segno di gratitudine. Don Andrea Bastoni, durante la celebrazione, ha scelto di compiere un gesto semplice e potentissimo: devolvere tutto ai vincenziani. Nessun passaggio intermedio, nessuna formalità. Solo un regalo diretto a chi, ogni giorno, bussa con discrezione.
È una spinta preziosa per i volontari, che in queste settimane stanno lavorando sodo per trasformare la generosità di tanti in aiuti concreti. Da pasta e riso alle conserve, dall’olio alla farina, fino a qualche prodotto fresco: ciò che arriva viene catalogato, diviso, sistemato, perché nulla vada sprecato e ogni famiglia possa ricevere un pacco equilibrato e dignitoso. Il magazzino, che spesso lotta contro la scarsità, ora respira. E significa molto.
Le famiglie assistite oggi contano oltre un centinaio di individui, un numero che negli ultimi anni non ha fatto che salire, con qualche rimbalzo. I volontari lo sanno bene: dietro ogni richiesta ci sono storie complesse, non solo economiche. C’è la fragilità, ci sono lavori precari, famiglie giovani in difficoltà, anziani soli. Per questo ogni rifornimento non è mai solo un rifornimento: è un argine, una mano tesa, un pezzo di comunità che si stringe.
E non è finita qui. A fine mese tornerà anche il Paniere di San Siro, l’iniziativa che ormai è diventata appuntamento fisso della città. La domenica dell’evento permetterà ai cittadini di portare generi alimentari da donare, un gesto semplice che dà forza al sistema di aiuto per molti mesi. È un modo per dire: «Ci siamo anche noi». Una rete spontanea che cresce, si allarga, resiste.
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