L'ANALISI
18 Novembre 2025 - 16:50
SPINO D'ADDA - Una sola prescrizione, legata agli espropri dei terreni per la realizzazione del secondo ponte sull’Adda lungo la Paullese, alle porte di Spino. Via libera dalla Corte dei Conti al raddoppio del manufatto, progetto in capo alla Provincia, bloccato da fine estate a Roma proprio in attesa del parere dell’organo di controllo delle finanze pubbliche.
«La Corte — chiarisce il presidente provinciale Roberto Mariani — ha ammesso alla registrazione la delibera del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e strategica, per l’approvazione del progetto definitivo dei lavori, con raddoppio della carreggiata e del ponte sul fiume. La delibera, pertanto, ha superato il controllo preventivo di legittimità. Un passo in avanti decisivo, che ci consente ora di avanzare nell’iter tecnico amministrativo per la gara d’appalto. Siamo in attesa della delibera Cipess non ancora pubblicata, per analizzarne i contenuti ed eventualmente adeguare il progetto, che dovrà comunque essere aggiornato per quanto riguarda i prezzi ed altre questioni dettate dalle nuove disposizioni normative. Seguirà la verifica e la pubblicazione del bando di gara, prevista con la formula dell’appalto integrato. Ovvero, con l’esecutivo a carico del vincitore.»
I tempi, a questo punto, prevedono di affidare l’appalto entro la fine dell’anno prossimo, per aprire il cantiere nel 2027. Nel frattempo, sono in corso i monitoraggi ambientali prescritti dal ministero, a seguito della verifica di ottemperanza alla Valutazione di impatto ambientale. A inizio estate, dopo oltre un anno di stand by, si era tenuta la riunione tecnica del Cipess che aveva dato l’ok all’opera.
Il raddoppio è da tempo finanziato per complessivi 38 milioni di euro, di cui 30 milioni sono stati garantiti dalla Regione. Costi che, come ha appunto precisato Mariani, saranno comunque da rivalutare.
Il Cremasco e non solo attendono il nuovo ponte da oltre dieci anni, ossia da quando, nella primavera 2015, venne aperto il secondo lotto della superstrada: quello tra Vaiano e Spino d’Adda. Un raddoppio che oggi si ferma 300 metri prima del fiume. Realizzare il secondo ponte a fianco dell’esistente significherà anche mettere in sicurezza l’attuale imbocco: un tratto, teatro di numerosi incidenti stradali, alcuni purtroppo mortali.
La fase legata alle autorizzazioni ha richiesto oltre un anno. Gli attori coinvolti, dai ministeri alla Regione sino alla Provincia, avevano già partecipato alla conferenza dei servizi del 9 maggio 2024. Dopo quella tappa, il ministero dell’Ambiente aveva inviato precise prescrizioni, a cui la Provincia sta ottemperando. Il progetto prevede il raddoppio della carreggiata per circa 1,6 chilometri, con la realizzazione di un nuovo manufatto in acciaio, posizionato tra quelli già esistenti. E la riqualificazione degli attuali, quello stradale e quello storico. Tempo stimato dei lavori: almeno due anni.
Nelle prossime settimane potrebbero arrivare novità anche sulla tangenziale di Dovera: la sua realizzazione è di diritto presente nel Piano Marshall della Lombardia (2020). E la sua esecuzione autorizzata era stata prevista negli anni 2023/24 per un importo di 13 milioni di euro, finanziati dalla Regione. All’appello, però, ne mancano 5,5 milioni. Un’opera strategica anche per la viabilità di collegamento nord-sud tra i caselli BreBeMi a Treviglio e A1 a Lodi, ovvero la provinciale Bergamina.
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