L'ANALISI
12 Novembre 2025 - 17:13
CASALMAGGIORE - Anche l’Istituto d’istruzione superiore “Giovanni Romani” è cardioprotetto. Stamattina, nella palestra scolastica, si è svolta la cerimonia di consegna di tre defibrillatori che verranno installati a scuola. La donazione è stata effettuata dalla sezione cittadina dell’Avis. Alla cerimonia erano presenti la dirigente scolastica Daniela Romoli, la presidente di Avis Fernanda Somenzi e le dottoresse Giacomina Pinardi e Carla Maffei, rispettivamente direttore sanitario e vicedirettore sanitario dell’associazione.
«La nostra donazione è partita la scorsa Pasqua quando, come associazione, abbiamo avviato una raccolta benefica di uova di cioccolato il cui ricavato sarebbe stato devoluto interamente alla scuola superiore della nostra città», ha spiegato Somenzi. I fondi raccolti non sono stati sufficienti e, per proseguire con l’acquisto, Avis ha destinato altre risorse.
La scelta dell’acquisto dei defibrillatori è arrivata direttamente dalla scuola, come ha spiegato Romoli. «Quando abbiamo saputo dell’iniziativa di Avis abbiamo pensato che la nostra scuola era priva di defibrillatori e così abbiamo fatto la richiesta. È una donazione assolutamente importante e per la quale ringraziamo l’associazione con in testa la presidente e tutti i volontari e donatori. Metteremo un defibrillatore per ogni piano così che siamo distribuiti in maniera logica. Pensiamo che ogni giorno a scuola transitano circa mille persone tra studenti, personale scolastico e non scolastico ed esterni».

A rendere ancora più importante la donazione il fatto che assieme allo strumento verrà finanziata anche la formazione sull’uso del defibrillatore a cui hanno aderito su base volontaria 30 tra insegnanti e studenti già maggiorenni. Formazione che verrà eseguita dalla Padana Soccorso di San Giovanni in Croce e che si terrà nella sede Avis.
La cerimonia è avvenuta con la presenza di tutti gli studenti delle classi quinte, potenziali donatori e quindi interessati anche ad un’eventuale iscrizione all’associazione. Ai ragazzi sono stati mostrati due brevi filmati: il primo, diretto da Massimo Ballabeni, sul fatto che la presenza di sangue negli ospedali è fondamentale nelle situazioni di emergenza e potrebbe essere decisiva per salvare persone coinvolte in incidenti e il secondo che ha mostra loro la sede Avis con testimonial d’eccezione il campione olimpico Simone Raineri, anche lui donatore.
«La nostra sezione – hanno spiegato – è composta da 1178 iscritti, solamente 300 che hanno un’età tra i 18 e i 35 anni mentre il doppio hanno un’età che va dai 46 ai 65 anni. Serve anche il vostro aiuto per poter proseguire nella raccolta di sangue. Donare il sangue è un atto concreto di solidarietà: ogni donazione può contribuire a salvare fino a tre persone. Il sangue non si può produrre artificialmente, quindi l’unica fonte è la generosità dei donatori. Iscriversi significa assicurare una riserva costante di sangue per ospedali e centri trasfusionali. La disponibilità regolare di donatori volontari permette di affrontare emergenze, interventi chirurgici e cure per malattie croniche. Non meno importante che i donatori iscritti vengono sottoposti a controlli medici periodici gratuiti, che aiutano a monitorare il proprio stato di salute e a prevenire eventuali problemi».
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