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Prevenire il diabete si può: stili di vita sani per ridurre il rischio

In occasione della Giornata mondiale dedicata alla patologia, esperti e dati dell’Ats Val Padana richiamano l’attenzione su diagnosi precoce, consapevolezza e corretta alimentazione

La Provincia Redazione

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12 Novembre 2025 - 15:33

Prevenire il diabete si può: stili di vita sani per ridurre il rischio

CREMONA - Il 14 novembre si celebra la Giornata Mondiale del Diabete, data scelta in onore della nascita del professor Frederick Banting, che insieme al suo allievo Charles Best, nel 1921 isolò per la prima volta l’insulina, cambiando per sempre la storia dei malati e rendendone possibile la sopravvivenza.

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da un’eccessiva presenza di glucosio nel sangue (iperglicemia), dovuta a una produzione insufficiente di insulina o a una ridotta efficacia dell’ormone, che regola i livelli di zucchero nell’organismo.

Si distinguono principalmente due forme di diabete mellito: tipo 1 e tipo 2.

In Italia, secondo i dati Istat 2024, la prevalenza del diabete è pari al 6,3%, cioè oltre 3,7 milioni di persone. Un dato in lento aumento, che cresce con l’età fino al 20% tra chi ha superato i 75 anni.

Nelle province di Mantova e Cremona, secondo la Banca Dati Assistiti (BDA) 2024, la prevalenza è rispettivamente del 6,4% e 5,9%, corrispondenti a 29.086 e 23.898 persone. Il 94% dei casi è di tipo 2, mentre solo una piccola parte riguarda il tipo 1. La distribuzione per sesso nel territorio ATS Val Padana mostra una prevalenza più elevata tra gli uomini (6,3%) rispetto alle donne (5,2%), con un picco del 21% tra gli ultrasettantacinquenni.

Il diabete di tipo 1, che colpisce circa il 5-10% delle persone affette, compare più spesso nell’infanzia o nell’adolescenza. È una malattia autoimmune: il sistema immunitario distrugge le cellule del pancreas che producono insulina, rendendo necessaria la somministrazione per tutta la vita.

Il diabete di tipo 2, che rappresenta oltre il 90% dei casi, è una condizione multifattoriale che tende a manifestarsi dopo i 30-40 anni. Tra i principali fattori di rischio: predisposizione familiare, sovrappeso, sedentarietà e dieta ricca di grassi e zuccheri. «A differenza del tipo 1, il diabete di tipo 2 può essere in larga parte prevenuto – spiega Cristina Somenzi, direttore della Struttura Igiene, Alimenti Nutrizione di ATS Val Padana –. Seguire una dieta equilibrata secondo il modello mediterraneo, controllare la circonferenza vita e praticare attività fisica regolare riducono in modo significativo il rischio di ammalarsi. Studi hanno dimostrato che queste abitudini possono essere più efficaci dei farmaci nel controllare la glicemia».

La Giornata Mondiale del Diabete punta a promuovere consapevolezza sull’importanza di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento adeguato, per ritardare o prevenire la comparsa della malattia e delle sue complicanze.

Sul sito ufficiale della campagna è disponibile un test di autovalutazione del rischio individuale di sviluppare diabete di tipo 2: worlddiabetesday.org/type-2-diabetes-risk-assessment/it/

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