L'ANALISI
06 Novembre 2025 - 13:29
BASSA PIACENTINA - Il Tribunale di Brescia ha confermato il sequestro dell’impianto di compostaggio di Ghedi (che ha una sede anche nella Bassa Piacentina) al centro di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia su un presunto traffico illecito di rifiuti mascherato da produzione di fertilizzanti. Il provvedimento, eseguito dai carabinieri forestali di Brescia insieme al Nucleo operativo radiomobile di Verolanuova, riguarda anche macchinari e attrezzature dell’azienda.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la società avrebbe per anni gestito in modo illecito tonnellate di materiali di scarto, presentandoli come compost destinato all’agricoltura. In realtà, i prodotti non avrebbero perso la natura di rifiuto e sarebbero stati distribuiti come falsi fertilizzanti (all'insaputa degli agricoltori che li acquistavano) su terreni agricoli di Lombardia ed Emilia-Romagna.
Gli inquirenti hanno ricostruito la movimentazione attraverso circa seimila documenti di trasporto, individuando almeno 17 territori coinvolti nelle province di Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Piacenza. Tra questi figurano, tra gli altri, Crotta d’Adda, Monticelli d'Ongina, Villanova sull'Arda e Castelvetro Piacentino. Denunciato il legale rappresentante dell’azienda con l’ipotesi di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.
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