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Cascina Santa Caterina: «È fatiscente, il Comune intervenga»

A farsi portavoce della situazione è la signora Lorena Todeschi: «Umidità, infiltrazioni, una selva: siamo al limite»

Rebecca Loffi

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04 Novembre 2025 - 08:44

Cascina Santa Caterina: «È fatiscente, il Comune intervenga»

CREMONA - Alla Cascina Santa Caterina, in via Caprera, il tempo sembra essersi fermato. Quello che un tempo era un complesso rurale vitale, oggi mostra infatti i segni evidenti dell’abbandono. Gli inquilini lamentano infiltrazioni d’acqua dai tetti, riscaldamento inefficiente e mancata manutenzione del verde, chiedendo al Comune interventi urgenti per ristabilire condizioni di sicurezza e di dignità abitativa.

A farsi portavoce della situazione è la signora Lorena Todeschi, residente insieme a due persone anziane: «Da anni, conviviamo con disagi sempre più gravi — spiega — ci sono infiltrazioni nei bagni, il teleriscaldamento non funziona correttamente su tutti piani ed in inverno alcune stanze rimangono fredde. Abbiamo più volte segnalato il problema agli uffici comunali, anche di recente, con la promessa di un sopralluogo imminente. Al momento, però, nulla è stato fatto».

La cascina con struttura ad «elle», di proprietà del Comune di Cremona, ospita cinque famiglie e presenta perdite strutturali dal tetto e danni causati dall’umidità. In caso di pioggia, infatti, ingenti perdite d’acqua si riversano, attraverso il soffitto, nei bagni del primo piano (tra i quali quello della signora Todeschi), passando anche attraverso la plafoniera dei lampadari, con il rischio di pericolosi cortocircuiti. «È una condizione difficile da sostenere — continua Todeschi — soprattutto per chi, come me, vive con persone anziane che necessitano di ambienti caldi e salubri».


A preoccupare ulteriormente gli abitanti è anche lo stato del verde circostante. Da tempo manca la manutenzione dell’area esterna, e di recente una pianta secolare è crollata all’interno del cortile. L’episodio, fortunatamente senza conseguenze per le persone, ha tuttavia evidenziato ulteriormente la necessità di un intervento tempestivo. Nella cascina, molte altre famiglie riferiscono problemi analoghi: l’impressione generale è quella di un progressivo abbandono, nonostante la volontà dei residenti di mantenere sicuri, ordinati e fruibili gli spazi comuni.


«Non pretendiamo nulla di straordinario — sottolinea Todeschi — ma che ci venga garantito il diritto di vivere dignitosamente. Il Comune ha il dovere di tutelare chi abita nei propri immobili, soprattutto quando si tratta di persone fragili, ed è già al corrente di questa situazione precaria». «Ciò che chiediamo — conclude la residente — è un intervento urgente, per verificare lo stato del complesso e ripristinare le condizioni di sicurezza e vivibilità». Dalla cascina di via Caprera si leva così un appello: quello a non lasciare che il complesso diventi un monumento all’incuria, ma a restituirgli la dignità di un luogo che continua a raccontare la resilienza di chi lo abita.

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