Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

IL LUTTO

Morti nell'arco di cinque giorni dopo una vita insieme

La storia dei coniugi Urbano e Artina, stroncati entrambi dalla leucemia. Il figlio: «Erano legati da un filo»

Email:

cbarcellari@laprovinciacr.it

28 Ottobre 2025 - 05:05

Morti nell'arco di cinque giorni dopo una vita insieme

I coniugi Artina e Urbano

CREMONA - Scomparsi a cinque giorni di distanza l’uno dall’altra, stroncati dallo stesso male. Una storia che commuove e lascia increduli quella dei coniugi Urbano Damiani (74 anni) e Artina Costi (79 anni), nati sulle colline emiliane ma cremonesi di lunga data: lui, da tempo affetto da una malattia del sangue, si è spento lunedì scorso. Lei, colpita da una leucemia fulminante, lo ha seguito sabato sera. «Sono sempre stati una cosa sola — racconta il figlio Matteo — dipendevano completamente l’uno dall’altra. Erano davvero uniti». Nella salute e, purtroppo, anche nella malattia. «Siamo sconvolti — aggiunge —. Consola, però, il fatto di sapere che ora sono insieme anche lassù, come sono sempre stati».

Una storia d’amore, la loro, che ha attraversato i decenni: Damiani era nativo di Villa-Minozzo, Costi di Carpineti. «Paradossalmente non si sono mai incontrati fino agli anni ‘70 — racconta il figlio —, quando per caso si sono visti a Milano. Lui, all’epoca, era impiegato nell’Arma, lei invece lavorava a Milano in una fabbrica. Si sono presi e mai più lasciati: c’è stato il matrimonio, la mia nascita nel ‘79, poi il trasferimento a Cremona, nella casa di via Castelforte».

Dove Urbano ha lavorato come amministratore comunale (a Malagnino), mentre Artina è diventata casalinga. «Da lì hanno sempre vissuto in simbiosi — racconta ancora Matteo Damiani — mio papà accompagnava la mamma ovunque in auto, perché lei non aveva la patente. Erano molto legati alla parrocchia di Sant’Ambrogio e alle figlie di San Camillo. Nonostante la vita difficile, iniziata tra le macerie della seconda guerra mondiale, erano molto disponibili nei confronti degli altri: si circondavano sempre di persone bisognose, restando accanto a loro in modo invisibile. Hanno aiutato più di una volta alcuni vicini in difficoltà con spese e gestione della casa». E prosegue: «Papà era una persona estremamente pacata, anche se decisa e ferma. Mamma era sempre sorridente, solare, con la battuta pronta». Negli ultimi anni, Urbano e Artina avevano iniziato a fare i nonni: «accompagnavano all’asilo mio figlio di 4 anni — racconta Matteo — stavano con lui molto spesso».

Poi, la malattia: «Dal 15 settembre papà ha cominciato a sentirsi molto stanco — dice Matteo — mentre 25 giorni fa la stessa cosa è successa a mia mamma. Quando le hanno diagnosticato la leucemia, il primario era confuso, perché sapeva anche di papà. Non ha saputo trovare nessuna correlazione. Ha detto che in 26 anni di carriera non gli era mai successa una cosa del genere».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400