L'ANALISI
27 Ottobre 2025 - 13:54
Fabio Bergamaschi (Crema), Andrea Virgilio (Cremona) e Filippo Bongiovanni (Casalmaggiore)
CREMONA - Due nuove Zone di innovazione e sviluppo. I progetti sono stati definiti ai tavoli di lavoro durante le Assise dell’Economia che si sono tenute nei giorni scorsi in Fiera. E venerdì è partito l’iter per il riconoscimento della Zis dedicata al settore agro-alimentare con la lettera di intenti firmata dai presidenti delle Province di Cremona, Brescia, Lodi e Mantova per la candidatura congiunta dei quattro territori al bando regionale.
«Una sfida — commenta il sindaco di Cremona Andrea Virgilio — approvata dallo stesso assessore Guido Guidesi promotore di un bando per la costituzione delle Zis e che ha visto in questi mesi un lavoro importante da parte dell’Hub della Conoscenza. Come capoluogo, siamo pronti a fare la nostra parte. Da anni lavoriamo per un ecosistema favorevole in cui pubblico e privato collaborano con continuità. Non è una formula: significa attrarre investimenti, dare stabilità a chi fa impresa, accompagnare le filiere nella transizione energetica e digitale, tutelando qualità, lavoro e ambiente. È ciò che a Cremona già accade e che con la Zis può salire di scala».
Sottolinea Virgilio: «Abbiamo asset concreti: due grandi università che presidiano la filiera (Politecnico di Milano — Campus di Cremona — e Università Cattolica), un polo tecnologico che fa da incubatore a startup e progetti innovativi, un tessuto di imprese diversificato – dal cooperativo lattiero-caseario e alle grandi e piccole imprese, fino alle aziende Ict – e una Fiera che incrocia domanda, offerta e ricerca. A questo aggiungiamo una forte tradizione enogastronomica, eventi di richiamo e la Camera di commercio come perno strategico per promozione, export e competenze in una logica di area vasta».
Il sindaco sintetizza: «Piede nella terra, occhi nel mondo: questa è la nostra cifra. A cosa serve, in concreto, la Zis? A mettere a sistema ciò che oggi è già vivo: trasferimento tecnologico, filiere, formazione, servizi condivisi. Significa più progetti cantierabili, tempi certi, gestione dei dati, efficienza energetica e idrica, apertura ai mercati. Significa anche capitale umano: percorsi tecnici e manageriali rivolti a giovani, Its, scuole, università e aggiornamento continuo per chi è già in filiera. In una parola: opportunità. Per chi produce, per chi ricerca, per chi studia e per chi cerca lavoro qualificato qui. Questa visione non nasce nel vuoto».
«Alle Assise dell’economia abbiamo raccolto un messaggio semplice dai rappresentanti di Regione Lombardia: alleanze ampie, innovazione, semplificazione. È il momento di farlo senza paura e senza campanilismi. La crescita non sta nei confini stretti: sta nelle reti. Cremona può esserne motore e garante. Non ci manca la sostanza; serve scegliere la scala giusta e muoverci con coerenza. La nostra credibilità internazionale si vede nei prodotti che le aziende esportano e in progetti di sistema come Zafit — formazione agro-zootecnica ecosostenibile per l’occupazione in Tunisia — che il Comune di Cremona guida con università, enti e partner italiani e tunisini, in coerenza con il Piano Mattei».
«È la prova che sappiamo fare squadra anche oltre i confini, unendo innovazione, sostenibilità e opportunità per giovani e donne. Ora — è il monito del sindaco — serve governance: una cabina di regia leggera e operativa che tenga insieme capoluogo, università, Camera di commercio e attori di filiera. Un luogo di lavoro stabile, trasparente, capace di decidere e misurare i risultati, di mettere in fila priorità condivise, di ascoltare il mondo del lavoro e della ricerca. Una regia che sostenga chi investe, faciliti chi innova, accompagni chi esporta e aiuti chi torna o sceglie di restare qui a costruire futuro».
«Cremona è una comunità orgogliosa: radici agricole solide, cultura del fare, capacità di innovare senza perdere identità. Questo orgoglio oggi diventa responsabilità: alzare lo sguardo, superare la micro-prospettiva, costruire alleanze larghe con i territori vicini e con il mondo produttivo. La Zis — conclude Virgilio — non è un’etichetta: è un metodo. Chiede fiducia reciproca, disciplina, visione. Siamo pronti a correre insieme. Con realismo, con ambizione, con la consapevolezza che il nostro territorio ha tutte le carte per guidare una stagione di sviluppo di qualità».
CREMA - «Noi vogliamo essere protagonisti assoluti nella creazione della Zis delle cosmesi, lo vogliamo per la nostra tradizione e per quello che può essere anche lo sviluppo di questo settore nei prossimi anni». Così il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi sulla forte candidatura della città e dell’Area cremasca ad ospitare la Zona di innovazione e sviluppo dedicata al settore del Make up.
Le Zis sono uno strumento messo in campo dalla Regione a sostegno della produttività, che ha suscitato l’interesse del tessuto economico cremonese in occasione delle Assise dell’economia. Le Zis sono progettate per favorire la nascita di ecosistemi territoriali dell’innovazione, in cui imprese, università, enti di ricerca, istituzioni e società civile collaborano per sperimentare nuovi modelli di sviluppo sostenibile. Lo scopo ultimo è quello di valorizzare le vocazioni produttive locali.
«Siamo consapevoli di avere il sostegno in merito anche dei vertici regionali a cominciare dall’assessore Guido Guidesi per arrivare al presidente Attilio Fontana – prosegue Bergamaschi – che nel recente passato hanno confermato la volontà di realizzare in città la Zis della Cosmesi. Gli stessi dirigenti di riferimento hanno dimostrato un’analoga propensione».
L’incontro a cui fa riferimento il sindaco si era tenuto la primavera scorsa, nell’ambito del tour istituzionale ‘La Lombardia protagonista, qui puoi’, promosso dal governatore con Guidesi per intensificare e portare sui territori il dialogo con aziende e stakeholder finalizzato a consolidare le filiere e gli ecosistemi economici locali, agevolando la collaborazione tra soggetti diversi. A Crema si era svolta la quarta tappa del tour, con un focus sul Distretto cosmetico del territorio. Aveva partecipato anche l’ormai ex assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda, Barbara Mazzali.
Un tavolo istituzionale che si era svolto al centro culturale Sant’Agostino, seguito da visite ad alcune delle maggiori aziende del comparto cosmetico che hanno sede nel Cremasco. «Adesso si sta definendo il partenariato — aggiunge Bergamaschi — così come la manifestazione d’interesse a cui stanno lavorando ConsorzioIT e Reindustria. Avremo al nostro fianco la fondazione Its, con un dialogo aperto anche con l’Its di Bergamo. Siamo certi di arrivare a una candidatura molto forte, la Zis dovrà essere collocata nell’area ex Olivetti».
CASALMAGGIORE - La collaborazione tra enti caposaldo nello sviluppo territoriale. È quanto sostiene il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni nel commentare la lettera di intenti che avvia un percorso condiviso per la candidatura congiunta delle province di Cremona, Brescia, Mantova e Lodi alla Zona di Innovazione e Sviluppo (Zis) dedicata al settore agro-alimentare e promossa da Regione Lombardia.
«La Zona di Innovazione e Sviluppo è un’intuizione dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi, che crede molto nella collaborazione tra le imprese, gli enti di ricerca e i possibili finanziatori privati. È l’integrazione tra le competenze che può fare la differenza nei confronti della concorrenza nazionale e internazionale e favorire l’attrattività di un territorio, puntando su una vocazione produttiva che lo caratterizza e lo rende un interlocutore serio e credibile. Penso che il settore agroalimentare cremonese e casalasco, che caratterizza il nostro territorio, unendo dunque il settore primario e il settore secondario, possa fare da traino per ulteriori evoluzioni e sviluppi nella ricerca e attrarre investimenti imprenditoriali e famiglie nelle nostre comunità», dichiara il primo cittadino di Casalmaggiore.
Quindi questo accordo mira a inserire anche il territorio casalasco come protagonista nella filiera agroalimentare lombarda, al pari di altre zone regionali, per dare a tutti gli attori in campo gli strumenti per affrontare le sfide dell’innovazione e della sostenibilità.
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