L'ANALISI
25 Ottobre 2025 - 17:10
CREMONA - Scatta il caro-patenti: a partire da novembre, sostenere l’esame di guida costerà di più, con una differenza stimata che si aggirerà tra i 25 e i 30 euro rispetto al passato. A Cremona come in tutta Italia. Lo fa sapere Unasca (l’associazione che riunisce le autoscuole) in una nota diffusa a livello nazionale, e lo conferma Vadim Ravani, presidente cremonese dell’associazione.
Fermo restando che ogni autoscuola, per il ‘costo esame’, può applicare una propria tariffa in libero mercato (esclusa, appunto, la parte che spetta all’esaminatore), oggi a Cremona il prezzo di un esame di guida si aggira mediamente tra i 160 e i 200 euro. L’applicazione del rincaro non è stata una scelta deliberata, ma un obbligo: lo scorso 10 ottobre, infatti, è stato emanato il decreto che ‘attiva’ una delle molte novità del codice della strada entrato in vigore l’anno scorso, che prescrive per gli esaminatori indennità più alte rispetto al passato.
Più nel dettaglio, per ogni sessione d’esame — non importa se al mattino o al pomeriggio — all’esaminatore sarà garantito un rimborso spese di 100 euro per le trasferte (a prescindere dalla distanza percorsa) e 175 euro a giornata per la prestazione straordinaria. L’intenzione del legislatore è stata quella di «rimpolpare» le fila degli esaminatori, che da tempo scarseggiano, comportando tempi d’attesa e disagi per chi, col foglio rosa, è in attesa di impugnare il volante in autonomia.

Tuttavia, la spesa ricade inevitabilmente sulle autoscuole, che, seppur indirettamente, pagano la prestazione dell’esaminatore. Dunque, a cascata, i nuovi stipendi degli esaminatori ricadono sui candidati che si iscrivono all’esame.
«Siamo in linea con l’indicazione della sede nazionale — ha spiegato Ravani — il costo dell’esame dovrà necessariamente aumentare anche per le autoscuole cremonesi. Non per nostra volontà, ma come conseguenza rispetto ad una scelta del ministero. Prima dell’applicazione del nuovo codice della strada, potevamo pensare di applicare tariffe più accessibili anche in funzione del fatto che l’esame si svolgesse al mattino o al pomeriggio, il che comportava una differenza anche nel compenso dovuto all’esaminatore. C’erano, inoltre, diverse altre variabili su cui alle autoscuole era possibile intervenire per ‘comprimere’ le tariffe, cercando soluzioni di compromesso. Con i decreti attuativi, invece, abbiamo di fronte una spesa certa».
A questo punto, non resta che attendere che gli effetti sperati dal legislatore si concretizzino: «Speriamo che questa nuova tariffa possa motivare più esaminatori a uscire — ha concluso Ravani —. La motorizzazione di Cremona soffre di carenza di personale: basti pensare che lo sportello è aperto solo 3 giorni a settimana, con un orario ridotto». E ha concluso: «Abbiamo atteso diversi mesi che la legge pubblicata in gazzetta ufficiale diventasse realtà. La legge è stata scritta l’anno scorso, ma ancora non si sapeva quando sarebbe entrata effettivamente in vigore».
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