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CREMONA. CIMITERO

«Scarsa cura», la tomba espropriata

Tumulo abbandonato ed eredi irreperibili: sei mesi di tempo poi sarà riassegnato

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

25 Ottobre 2025 - 05:20

«Scarsa cura», la tomba espropriata

Al centro la sepoltura lasciata senza manutenzione al Cimitero

CREMONA - Tomba espropriata per incuria. Succede al Cimitero monumentale dove il Comune ha deciso un giro di vite sulla manutenzione che riguarda anche le cappelle private. E il tumulo in questione sembra abbandonato: «Apparentemente — si legge nel decreto — non è visitato e sul quale non vengono effettuate operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria da diverso tempo».

Gli uffici non si sono limitati a constatare lo stato di abbandono, ma hanno cercato di rintracciare i parenti. Tuttavia «le ricerche anagrafiche storiche effettuate dall’Ufficio amministrativo cimiteriale presso l’Archivio di Stato di Cremona al fine di reperire gli eredi del concessionario del tumulo per intimare agli stessi il mantenimento del decoro sulla sepoltura» hanno avuto esito negativo.

Ora parenti ed eredi hanno sei mesi di tempo a partire dal 21 ottobre per prendere contatto con gli uffici, poi se nessuno si sarà fatto avanti in tempo utile, il Comune considererà decaduta la concessione del tumulo «che tornerà quindi nella piena disponibilità del Comune di Cremona per farne nuova concessione a terzi richiedenti».

A quel punto il decreto spiega cosa succederà: il Comune «provvederà all’estumulazione della salma o delle salme, dei resti o delle ceneri, e gli stessi saranno destinati al campo indecomposti o all’ossario/cinerario comune, addebitandone le relative spese al concessionario inadempiente qualora sia reperibile; delle operazioni verrà redatto apposito verbale; tutto ciò che è posto sulla sepoltura cadrà in proprietà del Comune; il concessionario (o avente diritto) non potrà richiedere od esigere alcun rimborso; il Comune disporrà pienamente dei sepolcreti lasciati liberi per farne nuova concessione a terzi richiedenti».

E sembra essere questo il caso. Nella tomba riposano i resti di tre persone legate in vita da amicizia con una famiglia che, in omaggio a questo legame, vorrebbe che i propri defunti riposassero accanto agli amici già passati a miglior vita. Tuttavia non essendo imparentati non ha titolo per questa richiesta. E non essendoci eredi non esiste un modo per concretizzare questo desiderio. Da qui la scelta di interessare il Comune.

Che, dal canto suo, ha avviato una serie di attività e interventi «per garantire una sempre migliore fruizione da parte dei cittadini e mantenere il necessario decoro» e, chiamando all’appello anche i privati, ha varato un nuovo Regolamento proprio per facilitare la «decadenza per mancata sistemazione delle sepolture».

«La revoca della concessione — spiega l’assessore alla partita Paolo Carletti — è un fatto raro, ma è una politica che il Comune intende adottare a fronte di situazioni di manutenzione assente. Le sepolture abbandonate saranno riassegnate. Ovviamente le tombe non possono essere demolite e ricostruite dai nuovi concessionari, essendo tutto vincolato dalla Soprintendenza».

La dirigente Rachele De Conti è impegnata nelle ricerche che riguardano altre sepolture apparentemente abbandonate. In qualche caso con successo: «Per una sepoltura lasciata senza cura siamo riusciti a trovare gli eredi a Cagliari. È un percorso lungo che ha lo scopo di dare ordine al nostro cimitero e ci saranno altri casi come quello della tomba ‘espropriata’».

E nei giorni scorsi il Comune con un’apposita ordinanza ha dato tempo ai concessionari fino alla fine del mese per provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle sepolture in vista della commemorazione del Due Novembre. L’ordinanza parte dalle condizioni degradate constatate in alcune aree del camposanto: «Scarsa manutenzione delle coperture delle cappelle, dove risulta evidente la crescita di vegetazione nei pluviali di scolo dell’acqua piovana oltre che lungo alcune colonne della struttura cimiteriale. La crescita sproporzionata di vegetazione che delimita alcune edicole e che denota una mancata manutenzione ordinaria del verde. La proliferazione di piante e arbusti privati posizionati dietro o nei pressi dei tumuli». Infine, «la presenza, intorno a numerosi tumuli, di porzioni di suolo non soggette a concessione ricoperte interamente da ghiaia non autorizzata».

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