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IL LIBRO

Calciatrice Vera: lo sport non ha genere

Nonna scrittrice racconta la storia di una bambina bullizzata perché ama il pallone

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

23 Ottobre 2025 - 05:25

Calciatrice Vera: lo sport non ha genere

Ilaria Cremaschini firma la storia ‘Vera e il pallone proibito’, ispirato a una storia vera e dedicato a una bambina presa in giro per il suo amore per il pallone

CREMONA - «Ma perché giochi a calcio? È roba da maschi, chi ti credi di essere?», dicevano i compagni di classe a Eleonora (nome di fantasia), una bambina di 7 anni che veste con orgoglio la casacca grigiorossa, innamorata del pallone. «Il calcio non è per bambine, perché non fai danza? Sei proprio un maschiaccio, le femmine non giocano a calcio». Così le compagne di classe. In mezzo, lei: Eleonora, con la passione per il football. O meglio, con la curiosità di provare quello sport che tanto esalta il papà a casa e di cui tutti parlano.

Oggi Eleonora fa ginnastica ritmica, ma ha concluso – non senza fatica – il suo anno di calcio, nientemeno che sotto il vessillo della Cremonese. Questa storia è ora diventata un libro: “Vera e il pallone proibito”, nato dalla sensibilità di una nonna, Ilaria Cremaschini, che così racconta la genesi del suo lavoro: «Tutto è nato dal racconto, da una confidenza di mia nipote, che mi ha spiegato quanto stava accadendo a una sua amica – afferma –. Sono stata molto colpita dal suo racconto, ma soprattutto dalla sofferenza della bambina e, al tempo stesso, dalla determinazione con cui ha portato a termine il suo percorso calcistico, nato dalla curiosità per questo sport. Ed è stata proprio mia nipote a suggerirmi: “Nonna, perché non metti questa storia nei tuoi libri?”. Ci ho pensato un po’, poi mi sono messa a scrivere».

Da qui è nato il piccolo volume “Vera e il pallone proibito”. «La protagonista è Vera, una bambina di sette anni che ama il calcio più di ogni altra cosa. Ogni mattina porta con sé, di nascosto, il suo pallone bianco e nero, condividendo il segreto soltanto con la sua amica Bea, giocatrice nella squadra femminile della Cremonese – spiega Cremaschini –. Nella loro scuola, però, il calcio è visto come una cosa “da maschi” e i compagni Tommy e Luca non perdono occasione per prenderle in giro. Ma l’amicizia e il coraggio di Vera e Bea diventano più forti dei pregiudizi: tra risate, sfide e piccoli momenti buffi, le due bambine dimostrano che in campo conta solo la passione, non il genere. Con l’aiuto della maestra Barbara e del nonno Francesco, Vera impara a credere nelle proprie capacità e a non arrendersi davanti ai pregiudizi degli altri».

Poco più di una trentina di pagine, arricchite da belle illustrazioni, “Vera e il pallone proibito” è il contributo di una nonna scrittrice per insegnare il rispetto degli altri e parlare ai bambini «di valori universali come amicizia, inclusione, rispetto e libertà di essere se stessi – afferma Cremaschini –. “Vera e il pallone proibito” è più di un invito a superare stereotipi: è un incoraggiamento a credere nei propri sogni e a giocare con il cuore». Nell’avvicinarsi del mese di novembre, dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne e alla parità di genere, “Vera e il pallone proibito” vuole essere un contributo alla possibilità di inseguire e coltivare le proprie passioni al di là degli stereotipi.

«L’esperienza vissuta dall’amica di mia nipote è stata dura, ma dimostra che la passione è più forte di ogni pregiudizio – afferma Cremaschini –. Mi piacerebbe che ogni bambino potesse seguire le proprie inclinazioni e passioni senza sentirsi discriminato o escluso. L’infanzia è l’età in cui si sperimentano cose nuove per conoscersi e definirsi: poterlo fare con serenità è fondamentale. Il mio libro vuole trasmettere proprio questa ricchezza, l’importanza di mettersi alla prova e seguire i propri sogni senza che altri giudichino a priori le nostre scelte. Questo vale per i grandi e, a maggior ragione, per i più piccoli».

Oggi si terrà presso la Scuola Sacra Famiglia la presentazione del libro dedicata alle classi terze. Inoltre, per tutti gli altri bambini, la presentazione sarà presso la Libreria Il Libraccio di Piazza Stradivari, sabato 8 novembre alle ore 11, nell’ambito del progetto “Io leggo perché”.

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