L'ANALISI
L'INIZIATIVA
22 Ottobre 2025 - 16:55
SORESINA - Ottant’anni dopo, una storia di guerra (ma ancor di più di umanità) è tornata a respirare. Laura Beeler Lion, figlia dell’asso americano dell’aeronautica a Stelle e Strisce John R. Lion, è tornata nei luoghi dove suo padre fu nascosto da contadini toscani durante la Seconda guerra mondiale.
Un viaggio di memoria reso possibile dal lavoro degli archeoaviatori cremonesi di Air Crash Po, guidati da Luca Merli, che da anni ricostruisce le vicende di quegli aerei e piloti caduti nei cieli italiani e che non hanno ancora trovato spazio negli annali enciclopedici.
Lion e il compagno Junior Downing volavano sui loro P-38 Lightning il 21 ottobre 1943, quando furono abbattuti tra Sorano e Pitigliano durante uno scontro con i caccia tedeschi Messerschmitt Me-109. Sopravvissuti all’impatto, trovarono rifugio in una grotta e poi in un casolare, dove rimasero nascosti per otto mesi grazie al coraggio di famiglie locali che li protessero fino alla liberazione.
Nei giorni scorsi, Laura è tornata in quella stessa grotta, accompagnata da Novello Maerelli, nipote di chi allora aiutò i due aviatori. «È stata una giornata incredibile e piena di emozione, qualcosa che senza Luca e gli Air Crash non avrei mai potuto vivere – ha raccontato –. Mio padre mi parlava spesso di quei giorni, ma vedere i luoghi in cui fu salvato è qualcosa che non dimenticherò mai».
La visita si è conclusa con la posa di una targa commemorativa, realizzata dal gruppo DECA, i maestri della lavorazione dell’argilla rossa di Soncino, che resterà a Pitigliano come simbolo di amicizia. «È giusto che rimanga qui, dove tutto è accaduto – ha detto la figlia del pilota – come memoria viva e segno di riconoscenza verso chi mise a rischio la propria vita per salvarlo».
«Ogni ricerca è una storia che rinasce – spiegano gli Air Crash da Soresina e Soncino – e ogni storia ci ricorda che la memoria non è un reperto, ma un’eredità condivisa».
Sulla collina dove un tempo echeggiava il rumore dei motori, oggi resta solo il silenzio. Ma, grazie a questo lavoro di squadra, la storia di John Lion e di chi lo salvò ha ripreso a volare.
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