L'ANALISI
11 Ottobre 2025 - 10:20
SABBIONETA - I due carabinieri che compongono l’equipaggio del pronto intervento del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Viadana, per mezz’ora sono diventati ostetrici. Un’emozione indescrivibile quella che hanno vissuto i due militari in turno nel pomeriggio di venerdì.
La pattuglia, impegnata venerdì in controlli stradali a Sabbioneta, all’altezza del semaforo di via Borgofreddo, ha notato giungere un’auto a forte velocità, che superava in serie altri veicoli. I militari stavano per intimare l’alt, ma il conducente, accortosi della presenza dell’equipaggio, si è fermato da solo. Scosso, ha chiesto aiuto spiegando che la moglie, distesa sul sedile accanto, aveva rotto le acque ed era già in preda alle contrazioni.
Senza esitazioni, i carabinieri sono saliti sull’Alfa Romeo Giulia in dotazione al pronto intervento e, azionati sirena e lampeggianti, hanno organizzato una scorta fino all’ospedale di Mantova, dove la donna era seguita durante la gravidanza. Raccomandata la massima prudenza alla guida al marito, alla guida della Jeep Compass, il piccolo convoglio ha percorso la trafficata statale in direzione del capoluogo, superando le colonne di pendolari e raggiungendo in tempo utile il pronto soccorso.
Nel frattempo, la pattuglia ha informato la centrale operativa della scorta in atto, ottenendo l’autorizzazione a uscire dal territorio di competenza con l’utilizzo dei dispositivi di emergenza, e ha preso contatto con il presidio sanitario per preparare l’accoglienza. Pochi minuti dopo l’arrivo, la donna è stata accompagnata in sala parto e ha dato alla luce una bambina, chiamata Giulia: un nome che curiosamente coincide con quello dell’auto di servizio che ha scortato la madre. Avvertiti dal padre, i militari si sono recati in reparto per salutare la neo mamma, Cristina Torchio, 37 anni, di Viadana, e la piccola Giulia.
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