L'ANALISI
08 Ottobre 2025 - 18:43
CREMONA - Sport e inclusione sposano le tecnologie più avanzate per sconfiggere la disabilità e creare opportunità agonistiche impensabili fino a qualche tempo fa: questo il senso della visita delle classi 4ª D LSA e 5ª D LSA all’azienda Dallara di Rizzone, in provincia di Parma, per conoscere da vicino la progettazione della prima Z Bike di Alex Zanardi.
«Gli ingegneri della Dallara che hanno lavorato al progetto con Zanardi e il patron stesso dell’azienda, suo amico personale, hanno spiegato come è nato il progetto — racconta la docente Gabriella Cattaneo — e come, proprio per volontà di Zanardi, sia diventato un progetto accessibile anche ad altri disabili che hanno voluto cimentarsi con la handbike, riscoprendo la possibilità di muoversi in autonomia divertendosi. Molti si sono avvicinati alle competizioni con team sofisticatissimi. La progettazione personalizzata in base al tipo di disabilità. La tecnologia è avanzatissima».
Gli studenti hanno visitato il museo ripercorrendo la storia dell’azienda, fondata nel 1972, quando Dallara decise di utilizzare il suo garage come sede della futura impresa. Hanno provato il simulatore F1 e partecipato a laboratori di fisica applicata alle auto, in particolare sull’aerodinamica, la componentistica e lo studio dei materiali. In questo modo i ragazzi sono stati coinvolti direttamente in attività ispirate alle tre competenze principali che contraddistinguono l’azienda: la progettazione e la produzione, con particolare attenzione ai materiali compositi, all’aerodinamica e alla dinamica del veicolo.
«La sfida è appassionare i ragazzi al mondo del motorsport, facendoli divertire e approfondendo concetti complessi in modo intuitivo e coinvolgente — spiega Cattaneo —. I nostri studenti hanno potuto scoprire in prima persona le diverse rigidezze dei materiali compositi, il funzionamento della galleria del vento, le forze cui sono sottoposte le vetture e i piloti durante le corse».
Forte è il legame dell’azienda con il territorio e con la formazione dei giovani, anche grazie alla collaborazione con le altre rinomate aziende della Motor Valley, che lavorano in stretta sinergia con le università locali per sviluppare figure professionali specializzate da impiegare nel settore automobilistico e motociclistico. È nata infatti la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, associazione voluta dalla Regione, frutto della collaborazione tra prestigiosi atenei e le case automobilistiche del territorio.
Le classi sono state accompagnate da Gabriella Cattaneo, vicepreside e responsabile del progetto, dai docenti delle discipline coinvolte Luca Gaimarri e Maria Rosa Vestrelli, e da alcune operatrici dell’Informagiovani del Comune di Cremona.
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