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Bertolaso: «Nuovo ospedale pronto in sei anni, strategia chiara per infermieri e liste d’attesa»

L’assessore regionale al Welfare visita il cantiere del Pronto soccorso di Cremona e illustra il piano di Regione Lombardia per infrastrutture sanitarie, carenza di personale e riorganizzazione della rete, puntando a completare entro il 2026 tutti gli interventi del Pnrr

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

08 Ottobre 2025 - 14:48

Bertolaso: «Nuovo ospedale pronto in sei anni, strategia chiara per infermieri e liste d’attesa»

CREMONA - Lo ha promesso l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, che oggi era a Cremona per visitare il cantiere del Pronto soccorso e della nuova Terapia intensiva, «la migliore – ha detto – che abbia visto in Italia fino ad oggi».

Il saluto alla città e ai dipendenti dell’Asst si è svolto nell’aula magna dell’Ospedale maggiore. Qui il dg Ezio Belleri ha presentato l’assessore «mitragliandolo in pochi minuti con una ingente massa di dati e date», ha rimarcato sorridendo Bertolaso.

Progetti e tempistiche
La prima comunicazione riguarda lo studio Cuccinella: «Ci ha consegnato il 29 settembre il progetto definitivo del nuovo ospedale e oggi abbiamo dato il via al percorso per la Conferenza dei servizi con tutti gli enti coinvolti, che dovrà dare l’ok. Contiamo che questo iter si completi entro il 28 febbraio».

Sul fronte tecnologico, la nuova PET sarà funzionante nel 2026. A Soresina, entro il 31 marzo, sarà operativa una nuova Casa di comunità, mentre a Cremona i lavori sono in fase conclusiva e l’obiettivo è avere l’abilitazione entro fine anno.

Bertolaso ha ripreso le parole di Belleri che «danno il quadro preciso della strategia di Regione Lombardia per una Sanità integrata, multidisciplinare e trasversale, che mette la persona al centro».

Personale e formazione
L’assessore ha parlato della scarsità di infermieri: «All’ospedale di Cremona ne mancano 60 e ai nostri bandi rispondono in pochi». Il punto, ha sottolineato più volte, è lo stipendio: «A Lugano gli iscritti alla scuola di formazione sono per il 50% italiani, che poi lavorano in Svizzera guadagnando il triplo di quanto avrebbero avuto in Italia».

La Regione pensa a una strategia simile a quella del Sistema sanitario inglese, che funziona grazie agli stranieri: «Stiamo facendo accordi per avere infermieri dall’estero». Un problema economico che interessa anche i medici.

Bertolaso non è un fan del numero chiuso: «La selezione la fa il percorso di studi che, fortunatamente, è ancora difficile e impegnativo». Il nuovo semestre di prova a Medicina non farà aumentare il numero di laureati.

La Regione ha recentemente deciso di dare 10 milioni di euro alle Ats per acquistare dai privati prestazioni sanitarie. Sulle liste d’attesa, Bertolaso ha spiegato: «Il problema sono i tetti di spesa che ci vengono imposti da Roma. Senza questi tetti, il dg Belleri potrebbe pagare i medici per lavorare di più. Senza tetti di spesa, le liste d’attesa non ci sarebbero più».

bertolasoi

Durante il suo saluto, Bertolaso ha sottolineato l’esigenza di una maggiore autonomia: «Vogliamo arrivare al 2026 con la completa riorganizzazione della rete sanitaria, anche dal punto di vista infrastrutturale. Saremo l’unica regione ad avere il 100% di realizzazioni del Pnrr».

Conclusione e impegno per Cremona
Bertolaso ha elogiato Cremona: «Una città che adoro, dove non vengo quanto vorrei. Cremona può contare sul totale e completo appoggio della Regione».

Infine una promessa: «Tornerò il 23 novembre alle 15. Cosa succede? C’è Cremonese-Roma! Prometto che non farò il tifo né per i giallorossi né per la Cremo».

Dopo i saluti, Bertolaso ha pranzato, mettendosi in fila con gli altri alla mensa dei dipendenti.

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