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CAORSO

Il nucleare agita sempre la politica

Il sindaco Battaglia: «Ci siamo già espressi, no a nuove centrali nel nostro territorio»

Elisa Calamari

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06 Ottobre 2025 - 15:34

Il  nucleare agita sempre la politica

CAORSO - Il via libera del Governo al ddl sul nucleare preoccupa la politica locale, che è però più che mai compatta nel dire 'no' a un ipotetico riavvio di ‘Arturo’.

Il gruppo di minoranza ‘Caorso futura’, di cui fanno parte Antonella Codazzi e Biagio Radenovski, ha subito depositato un’interpellanza con diverse premesse: «Siamo convinti che il ddl costituisca per chi oggi governa l’Italia una scelta strategica destinata, se condivisa dal Parlamento, a cambiare radicalmente la politica energetica del nostro Paese, che con ben due referendum (1986 e 2011) ha bocciato il ricorso al nucleare come fonte energetica. Siamo convinti inoltre che il ritorno al nucleare potrebbe avere conseguenze notevoli anche su Caorso, visto l’articolo 2».

Come già chiarito dal consigliere regionale Luca Quintavalla, infatti, viene fatto riferimento a un ripristino dei siti che hanno un tempo ospitato gli impianto produttivi. Soluzione però che sia la Regione Emilia-Romagna sia il Comune di Caorso bocciano in partenza. «Il 20 novembre 2024 il consiglio comunale ha deliberato una mozione unitaria nella quale affermava che la dismissione della centrale andava completata – ricorda Codazzi – e che andava costruito il deposito nazionale nel quale far confluire tutte le scorie. Era inoltre stato detto che il sito dell’impianto in dismissione poteva tornare a produrre energia ma da fonti sostenibili rinnovabili». Ora la minoranza chiede di «aggiornare quella mozione», anche attraverso «un confronto serio tra i gruppi consiliari».

La prima cittadina caorsana, Roberta Battaglia, ribadisce a sua volta: «Ci siamo espressi più volte sulla contrarietà a nuove centrali nel nostro sito, che tra l’altro ora sta vedendo una fase d’accelerazione dello smantellamento. Caorso può diventare un punto di sperimentazione per energie alternative, unitamente a un ampliamento della scuola di radioprotezione già presente, e siamo anche inseriti in un percorso di riqualificazione dell’area del Po con la Regione. Durante l’ultimo ‘Tavolo della trasparenza’ è stata citata anche una recente dichiarazione del ministro Foti, che sosteneva che Caorso ed il territorio piacentino avevano già dato in termini di nucleare. È giusto che il Governo si confronti e parli in modo chiaro ed in prospettiva di un piano nazionale per l’energia, compreso il ‘nuovo nucleare’ che a mio parere è ancora lontano – conclude –, ma non a Caorso. Qui si pensi solo alla dismissione e si trovino altri modi per valorizzare il nostro sito».

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