L'ANALISI
05 Ottobre 2025 - 05:10
Nel riquadro il preside Alberto Ferrari
CREMONA - «L’intelligenza artificiale è una realtà con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno. Il compito della scuola è dare gli strumenti per “governare il mezzo” e non esserne governati». Il preside del liceo Aselli, Alberto Ferrari, offre così la cornice entro cui, il prossimo anno, nascerà il liceo dei dati e dell’intelligenza artificiale. «Il nostro istituto è entrato a far parte della rete nazionale dei licei scientifici dei dati e dell’intelligenza artificiale — spiega —. Dal prossimo anno partirà questa particolare curvatura, ovvero un indirizzo che vedrà due classi prime avere un potenziamento delle ore di informatica e fisica: nel liceo tradizionale si passerà da 27 a 29 ore, mentre nel biennio di scienze applicate il potenziamento riguarderà anche i quattro anni di corso».
Non si tratterà solo di rafforzare l’insegnamento di informatica, ma di modificare l’intera impostazione didattica, affinché gli insegnamenti abbiano come focus la riflessione, l’analisi e l’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale. «Per fare questo ho creato uno staff dedicato e interdisciplinare che consenta di lavorare mettendo al servizio delle diverse discipline il focus sulla gestione dei big data e dell’intelligenza artificiale — prosegue —. Il senso è accompagnare un processo di cambiamento imposto dalle nuove tecnologie, che un liceo è chiamato a gestire nel segno della preparazione critica dei cittadini di domani e della futura classe dirigente».
Giancarlo Agnoli, Nicoletta Barbieri, Silvia Catelli, Elisa Di Gesaro, Francesco Galetti, Miriam Gravanti, Silvano Gregori, Edoardo Grossi, Chiara Lampugnani, Marco Maianti, Cristina Ruggeri, Andrea Zatta e Rossella Zelioli sono i docenti che stanno lavorando per individuare un percorso ad hoc.
L’approccio al diritto, ad esempio, si legherà a tematiche come il diritto d’autore e la privacy; il disegno tecnico punterà sull’utilizzo del CAD, sulla progettazione e sulla stampa in 3D. «Si tratta di aspetti che già trattiamo, ma che nel nuovo percorso dedicato ai big data e all’I.A. saranno potenziati e valorizzati in una prospettiva transdisciplinare — spiega —. Lo stesso vale per la bioinformatica e per l’approccio dell’intelligenza artificiale che interesserà anche il nuovo indirizzo biomedico. Le scienze umanistiche saranno chiamate a interrogarsi sui problemi etici e sulle potenzialità della creazione di nuovi testi e traduzioni ad hoc, non intese come scorciatoie, ma come opportunità per sostenere la formazione dei nostri ragazzi».
Il nuovo liceo partirà già dal prossimo anno scolastico e coinvolgerà una classe prima dell’indirizzo tradizionale e una di scienze applicate.
«Al fianco del nostro progetto hanno dato la loro disponibilità il Politecnico e l’Università Cattolica — conclude il dirigente scolastico —. Dobbiamo ancora definire modalità e sinergie, ma la disponibilità dei due atenei, in particolare della Cattolica, è preziosa per le implicazioni etiche oltre che economiche».
L’innovazione e la necessità di stare al passo con i tempi sono da sempre un’esigenza del liceo scientifico: dalle sue origini, come alternativa al liceo classico, alle trasformazioni più recenti, dal Piano nazionale di fisica della metà degli anni Novanta fino alla creazione del liceo delle scienze applicate e, oggi, all’avvio del liceo dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale.
La tradizione dello scientifico sta proprio nel sapersi rinnovare sempre.
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