L'ANALISI
28 Settembre 2025 - 15:28
MALAGNINO - Un luogo dedicato alla memoria del dottor Luciano Abruzzi. È stata ufficialmente inaugurata oggi l’area giochi accanto all’oratorio di San Giacomo Lovara e intitolata all’indimenticato neurologo scomparso nell’aprile 2020. Un luogo di aggregazione, recentemente rinnovato dopo una convenzione tra parrocchia e Diocesi, fortemente voluto dall’amministrazione comunale per ricordare la figura del medico cremonese. Una cerimonia semplice, ma molto sentita che ha visto la partecipazione dei famigliari, ma anche di numerosi compaesani.
«È con grande emozione e profondo senso di gratitudine che oggi ci ritroviamo qui – ha salutato i presenti il sindaco di Malagnino Eugenio Zini – per inaugurare questo nuovo parco giochi all'interno del nostro oratorio, un luogo pensato per i bambini, per le famiglie, per la comunità. Un luogo di gioia, di incontro e di crescita, ma anche un segno concreto della memoria e della riconoscenza che nutriamo verso una persona speciale: il dottor Luciano Abruzzi, a cui oggi lo intitoliamo con affetto e rispetto. Ringrazio i famigliari, la loro presenza è per tutti noi un legame vivo con ciò che Luciano ha rappresentato e continua a rappresentare. Per questo oggi siamo felici ed orgogliosi che il suo nome continui a vivere in questo spazio dedicato alla vita, al gioco, alla speranza». Poi il rito del taglio del nastro e la benedizione della targa da parte di don Paolo Fusar Imperatore.
«Voglio ringraziare oggi tutte le persone che sono qui per condividere l’emozione di questa inaugurazione – ha aggiunto la moglie Maria Pia Rosani – Un grazie di cuore al sindaco e ai suoi consiglieri per aver individuato questa area, questo luogo tanto caro a Luciano. Grazie ai parroci per la collaborazione che ha reso possibile la riqualificazione dell'area giochi. Un grazie particolare alla consigliera Paola Turini, per il costante impegno sul territorio, ma anche per l'attenzione ai bisogni dei compaesani. Infine un grazie a mio marito Luciano per averci lasciato un grande esempio di altruismo e dedizione: non solo per la disponibilità verso chi era ammalato ma per essere sempre stato pronto a fare "quello che c'era da fare" senza tirarsi mai indietro e sempre con un sorriso. E un grazie a tutti noi che lo ricordiamo con grande affetto».
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