L'ANALISI
27 Settembre 2025 - 17:58
Il sindaco Andrea Virgilio
CREMONA - «Il protocollo 20-30 nasceva entro un preciso perimetro di spegnimento nel medio periodo del termovalorizzatore. Ora che le autorizzazioni regionali hanno prolungato l’attività dell’impianto fino al 2036 le finalità di quel piano vengono meno e occorre ri-orientare la politica energetica nel solco degli stessi obiettivi di decarbonizzazione». Arriva la replica del sindaco Andrea Virgilio alla minoranza che aveva chiesto conto dello stato di avanzamento del Memorandum d’intesa ‘Cremona 20 30’. Siglato tra amministrazione e A2A nel 2021, il piano energetico cittadino prevede 15 progetti legati alla transizione ecologica, con investimenti per un valore dichiarato di 150 milioni di euro. Il mutato termine autorizzativo dell’impianto rispetto a quanto era stato previsto alla data della firma segna un profondo distacco tra i progetti annunciati e la strategia odierna dell’amministrazione.
Il sindaco ha ricordato che il protocollo era nato con ambiziose finalità integrate, che spaziavano dall’accompagnare il superamento del termovalorizzatore nel medio periodo alla promozione di interventi sul teleriscaldamento, fino all’introduzione della tariffa puntuale, della raccolta porta a porta e del contestuale impegno al raggiungimento dell’85% di raccolta differenziata.
Tuttavia, Virgilio ha sottolineato come il contesto sia radicalmente mutato. L’autorizzazione dell’impianto di termovalorizzazione concessa da Regione Lombardia si estende fino al 2036, avendo anche recepito le più stringenti tecnologie disponibili per ridurre l’impatto ambientale. «Ne consegue – dichiara Virgilio – che, per questa amministrazione, non è opportuno assumere impegni che – direttamente o indirettamente – prefigurino scelte sul futuro dell’impianto oltre l’orizzonte autorizzativo, anticipando valutazioni che dovranno avvenire nei tempi e nelle sedi proprie». Le nuove scadenze regionali mutano radicalmente il contesto in cui il protocollo era stato concepito: «Viene dunque meno – afferma il sindaco – la finalità principale di Cremona 20-30: l’ipotesi di superamento del termovalorizzatore nel medio termine non è attuale. La permanenza del termovalorizzatore rende di fatto impossibile procedere con un disegno, come quello del biometano da fondi Pnrr, che presupponeva uno scenario differente».
Alla luce di queste considerazioni, il sindaco ha dichiarato che non si ritiene più «attuale né utile proseguire nelle previsioni del protocollo ‘Cremona 20-30’ così come era stato concepito». L’indirizzo dell’amministrazione si concentrerà invece sul sostenere gli investimenti di ammodernamento del gestore, mantenere una vigilanza stringente sulle performance ambientali e assicurare massima trasparenza verso la cittadinanza. «Se Cremona – ha specificato Virgilio – vuole esercitare anche una funzione di ascolto e servizio rispetto ai Comuni di cintura, qualsiasi progetto su quell’ambito dovrà maturare dentro una convergenza con le richieste dei Comuni limitrofi e nel confronto con gli Enti competenti (Provincia, Regione, Arpa, Ats) onde evitare tensioni in un contesto di area vasta. Il metodo è cooperativo, non unilaterale».
Nel suo intervento, il primo cittadino ha voluto riconoscere il significativo impegno industriale di A2A sul territorio. Sono stati citati investimenti complessivi nel cremonese per 220 milioni di euro nel piano 2024-2035, con focus su transizione energetica ed economia circolare. Per la sola città di Cremona, nel periodo 2022-2035, gli investimenti previsti ammontano a 194 milioni di euro, di cui 126 milioni destinati alle reti cittadine (elettrica e teleriscaldamento). «Questi numeri – ha spiegato Virgilio – attestano un impegno tangibile che l’amministrazione intende accompagnare, nel rispetto del proprio ruolo di tutela dell’interesse pubblico».
Gli obiettivi divenuti ormai obsoleti e il differente contesto normativo invalidano il piano del 2021, ma non il partner insomma, conferma il primo cittadino. Ora, mandato in soffitta il memorandum ‘Cremona 20-30’, la ricetta dell’amministrazione per l’approvvigionamento energetico e la rotta di sostenibilità del Comune di Cremona ha un nuovo nome: il Piano Energetico Territoriale, «da definirsi con un ampio percorso partecipativo che coinvolga cittadini, associazioni e portatori d’interesse. In questo quadro, i grandi operatori sono interlocutori importanti, ma all’interno di regole chiare che danno priorità alla salute pubblica, alla sostenibilità e alla convenienza per gli utenti»
In conclusione, il sindaco Virgilio ha sintetizzato gli impegni dell’amministrazione in cinque punti chiave: «Prendere atto della superata validità del progetto ‘Cremona 20-30’; non prefigurare scelte sul termovalorizzatore prima dello scadere delle autorizzazioni nel 2036; sostenere gli investimenti di ammodernamento e adeguamento normativo dell’impianto, a garanzia di sicurezza, efficienza e migliori prestazioni ambientali; valutare eventuali nuove proposte impiantistiche solo all’esito del percorso partecipativo e in coerenza con la pianificazione sovraordinata e gli obiettivi di decarbonizzazione e mantenere un costante dialogo con A2A per promuovere ulteriori progettualità sul territorio». Un approccio che il primo cittadino definisce «pragmatico e trasparente, che unisce tutela del pubblico interesse e sostegno agli investimenti utili per la transizione energetica, nel solco della responsabilità di governo del territorio».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris