L'ANALISI
20 Settembre 2025 - 15:01
Nel riquadro la presidente Loredana Uberti
CREMONA - Formarsi oggi, per salvare vite un domani. È questa, anche, la filosofia che sta alla base della Croce Rossa. Il Comitato di Cremona conta 210 volontari impegnati sul territorio e presenterà lunedì 22 settembre alle 20.30 nella sede di via Persico 40/A il nuovo corso per aspiranti volontari e volontarie.
Nelle stesse giornate partirà anche la campagna nazionale per il reclutamento delle “Crocerossine”, infermiere volontarie impegnate in scenari di emergenza nazionale e internazionale o al fianco del comitato locale.
Diventare operatore della CRI, a detta dei volontari, significa investire tempo per gli altri e mettersi a disposizione della comunità. Allo stesso tempo è anche una grande esperienza di crescita: forma come persona, insegna a lavorare in team e regala molto in termini umani. «Siamo un bel gruppo, ogni anno si iscrivono circa una cinquantina di persone», racconta Loredana Uberti, presidente della Croce Rossa di Cremona.
Dall’inizio di quest’anno sono già stati numerosi gli interventi: 1.430 soccorsi registrati, oltre 150 cittadini formati all’uso del defibrillatore e più di 15 corsi dedicati alle manovre salvavita pediatriche.
Sull’importanza del defibrillatore, Uberti sottolinea: «Abbiamo organizzato corsi PAD (Public Access Defibrillation) per diffondere l’uso del DAE, presente in diverse zone della città. Supportare la persona colta da arresto cardiaco fino all’arrivo dei soccorsi è fondamentale.»
Uberti elenca anche le altre attività del Comitato: assistenza sanitaria a società sportive come U.S. Cremonese e Vanoli Basket, servizio di telesoccorso per circa 80 utenti e oltre 60 manifestazioni seguite dall’inizio dell’anno.
Per entrare in Croce Rossa è necessario seguire un corso gratuito di 24 ore, che si svolge il lunedì e mercoledì alle 20.30 e si conclude con un esame teorico e pratico.
I requisiti sono minimi: almeno 14 anni, cittadinanza italiana o regolare permesso di soggiorno, assenza di condanne penali.
Essere volontari in Croce Rossa non significa soltanto salire in ambulanza.
«Ci sono tante altre attività – spiega Uberti – come quelle sociali, con i giovani e nelle scuole, di protezione civile, oltre a momenti di animazione come il truccabimbi e campagne di sensibilizzazione. Ognuno può trovare l’ambito più vicino alle proprie inclinazioni.»
Uberti osserva che in Italia solo il 9% della popolazione sopra i 15 anni svolge attività di volontariato. Negli ultimi anni c’è stato un calo legato al ricambio generazionale e alla difficoltà di conciliare tempo libero, studio e lavoro.
La presidente lancia un appello: «Entrare in Croce Rossa è un modo per partecipare alla vita della città e offrire un aiuto a chi ne ha bisogno. Si entra per dare, ma alla fine è molto di più quello che si riceve».
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