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CREMONA. NELLE AULE DI GIUSTIZIA

Pusher a 18 anni, dal giudice una chance

Concessa la messa alla prova presso l’istituto scolastico. E obbligo di firma

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

19 Settembre 2025 - 20:17

Pusher a 18 anni, dal giudice una chance

CREMONA - Il giudice le ha dato una chance: la messa alla prova presso l’istituto scolastico, attraverso un percorso che la responsabilizzi. La studentessa, pusher a 18 anni, attirata dai facili guadagni, è ancora in tempo per tirarsi fuori.

Maria (nome di fantasia, ndr) è stata arrestata il 31 agosto scorso, domenica, dalla Polizia locale in centro città. Gli agenti l’hanno controllata: aveva l’hashish e denaro. Un mucchio di soldi le sono stati poi sequestrati durante la perquisizione a casa.

Trascorsa la notte al Comando della Polizia locale, l’indomani, convalidato l’arresto, il giudice l’aveva messa agli arresti domiciliari. Oggi la diciottenne si è presentata in Tribunale accompagnata dalla madre e dall’avvocato Lorenzo Fumagalli. Sul ruolo, a suo carico c’erano due processi per detenzione di droga, finalizzata allo spaccio. Prima dell’ultimo arresto, la studentessa si era infatti già cacciata nei guai. Nel primo caso, le era stato dato l’obbligo di firma. Oggi, su richiesta del difensore, intanto il giudice ha disposto la riunione dei due procedimenti. Nel fascicolo, c’era il parere contrario del pm alla messa alla prova (Map), mentre c’era il suo via libera a un patteggiamento. L’avvocato della studentessa ha insistito per la Map. Il giudice l’ha concessa, rinviando all’udienza del 19 dicembre per acquisire il programma. Stabilito il programma, la studentessa dovrà seguirlo. Se supererà con successo la prova, i reati saranno estinti.

Nel frattempo, è tornata libera. Il giudice le ha revocato la misura degli arresti domiciliari. Rimane l’obbligo di andare a firmare. «Sia puntuale, perché 5 minuti di ritardo…», la raccomandazione del magistrato.

Il 31 agosto, domenica, gli agenti della Polizia locale erano intervenuti in seguito alla segnalazione di alcuni cittadini che lamentavano la presenza di minorenni, ma non solo, con atteggiamenti sospetti, in centro città. È arrivata la pattuglia. La studentessa era con gli amici. Volto noto agli agenti, la giovanissima. Per scrupolo, l’hanno perquisita: addosso le sono state trovate la sostanza stupefacente e parte del denaro. Poi, la perquisizione a casa.

Il comandante della Polizia locale, Luca Iubini, aveva commentato il fatto, mettendo in evidenza come, grazie alla riorganizzazione dell’ufficio di Polizia giudiziaria, anche la Polizia locale sia in prima linea sul fronte della sicurezza urbana per dare risposte concrete alle molte richieste e sollecitazioni dei cittadini. «L’intervento — aveva spiegato il comandante Iubini — è figlio di una attività sul territorio che, a sua volta, è figlia di una riorganizzazione che il Comando ha avuto, che ci siamo dati, dopo tanti anni, ovviamente in raccordo con le linee politiche di indirizzo. In particolare, abbiamo creato un nucleo ambivalente. Da una parte di Polizia giudiziaria anti-degrado: tratta di fenomeni di degrado, di comportamenti anti sociali, incivili, che, ovviamente, cozzano con un percepito di sicurezza. L’altra faccia della medaglia del Nucleo, è il tema ambientale. Ognuno dei due nuclei ha un proprio ufficiale e tre-quattro addetti per parte».

Con la riorganizzazione, aveva sottolineato il comandante, «volevamo proprio contrastare quei fenomeni, naturalmente limitati alle nostre competenze, che non voglio dire minori, ma che magari incidono, in maniera puntuale, su una strada, su un’area e che ci vengono segnalati dai Comitati di quartiere, dai residenti. Si tratta di interventi che vanno incontro al bisogno di sicurezza».

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