L'ANALISI
19 Settembre 2025 - 05:05
(foto IA)
SORESINA - Una mattina qualunque, bicicletta in spalla e ricetta da ritirare, la routine di un uomo di 78 anni si è trasformata in un episodio spaventoso nei pressi dei giardini Galli. Un ronzio improvviso, il cappello che quasi vola via e un colpo alla testa: a causarlo non un volatile o un oggetto caduto, ma un drone in volo a bassa quota.
«Pensavo fosse un piccione – racconta il pensionato – ma il colpo è stato troppo forte e improvviso, mi ha quasi sbilanciato. Poi ho visto questo drone allontanarsi a sette o otto metri da me».
Secondo la sua testimonianza, la scena ha avuto tre spettatori poco più che adolescenti, sorpresi a ridere dell’accaduto. «Mi sono voltato e ho visto dei ragazzini, tre giovanissimi che penso fossero di origine straniera dall’aspetto, ma non posso esserne certo. Gliene ho dette quattro ma loro mi hanno praticamente ignorato».
Il 78enne si è subito recato dalla Polizia locale, ma gli agenti erano già impegnati altrove. Ha quindi contattato i carabinieri per riferire l’accaduto. «Non è solo per tutelare me stesso – spiega – ma perché un domani potrebbe succedere a qualcun altro e andare peggio. Quel drone era di almeno 30 centimetri di circonferenza con più eliche rotanti ad alta velocità. Se ci fosse stato un bambino o una macchina sulla traiettoria?».
Non si tratta del primo episodio nella zona: un mese fa a Soncino, un residente era stato colpito in pieno volto da un drone, rischiando una frattura al naso. Allora era stata considerata una ‘bravata’, ma l’incidente riaccende il tema della sicurezza e del controllo di questi dispositivi.
La legislazione distingue tra droni professionali e per svago. L’ENAC stabilisce regole precise: non volare sopra le persone, mantenere il contatto visivo con l’apparecchio e rispettare le distanze di sicurezza da strade, edifici e assembramenti. Tuttavia, le norme spesso non vengono applicate. Un drone di 30 centimetri con eliche che girano a migliaia di giri al minuto può causare lesioni gravi, diventando un vero e proprio elicottero in miniatura.
Fino a che punto si può parlare di gioco quando un oggetto volante rappresenta un pericolo pubblico? Piazza Marconi e i giardini Galli sono tra i luoghi più frequentati, soprattutto di giorno, e l’idea di un drone che scende all’improvviso sulla testa di qualcuno preoccupa molti.
C’è chi invoca più controlli, chi campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani, chi propone multe salate e sequestro dei dispositivi. Le forze dell’ordine hanno raccolto la testimonianza e si riservano accertamenti, ma resta chiaro un fatto: la tecnologia corre più veloce delle regole. I droni, come i monopattini elettrici in passato, rappresentano una minaccia per la privacy e l’incolumità fisica.
Il pensionato conclude: «Il mio racconto serve a fare in modo che non accada più».
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