L'ANALISI
17 Settembre 2025 - 12:47
L'ingresso alla città dal ponte verso Largo Moreni
CREMONA - «In occasione della Settimana Europea della Mobilità, che promuove spostamenti sostenibili, la realtà di Cremona mostra una discrepanza significativa tra parole e fatti. Una mobilità davvero efficace deve garantire sicurezza e scorrevolezza per tutti, dai pedoni agli automobilisti, includendo anche i mezzi pubblici. Tuttavia, diversi cantieri incompiuti pesano sulla città. Trovo ironico, per non dire comico, parlare di 'mobilità per tutti' a Cremona», afferma la consigliera comunale di FdI Chiara Capelletti. «Significa considerare davvero tutte le esigenze: non soltanto quelle di chi si muove a piedi o in bicicletta, ma anche di chi deve utilizzare l’auto o i mezzi pubblici. Una mobilità è sostenibile se scorrevole, sicura ed equilibrata, e se i lavori vengono programmati e conclusi nei tempi stabiliti».
L’incrocio di Largo Moreni, per esempio, avrebbe dovuto riaprire a metà agosto, ma «la situazione appare ancora molto critica, soprattutto nelle ore di punta», continua Capelletti. Con la riapertura delle scuole, quell’incrocio incompiuto rappresenta un ostacolo pesante per la mobilità quotidiana.
E poi: «Anche i lavori di via Bergamo, pur importanti, non sono stati accelerati durante l’estate, quando la città è meno congestionata. Di conseguenza, il traffico si riversa su vie alternative come via Ghinaglia, corso Garibaldi, via Milano e via Castelleone, generando disagi diffusi. Via Giordano rimane un punto critico irrisolto da anni».
«Argomento solo da campagna elettorale per il centrosinistra, mentre per il centrodestra è da sempre il vero 'tema' da affrontare e risolvere con coraggio», sottolinea la consigliera. «Promesse e discussioni elettorali non hanno portato a soluzioni concrete, e l’imbuto continua a rendere difficoltosa la mobilità nel comparto sud della città. A questo si aggiunge la mancata progettazione di una tangenziale esterna collegabile a un Terzo Ponte, che avrebbe potuto alleviare il traffico pesante e ridare respiro ai quartieri urbani».
«La gestione dei cantieri richiede una visione pragmatica e una pianificazione rigorosa», conclude Capelletti. «I lavori devono avere tempi certi e rispettare le esigenze quotidiane dei cittadini, limitando i disagi al minimo indispensabile. Invece, a Cremona i cantieri spesso appaiono interminabili, con cronoprogrammi formalmente rispettati ma sostanzialmente lontani dalla realtà dei residenti. È proprio questa distanza tra dichiarazioni ufficiali e vita quotidiana a rendere la mobilità della nostra città sempre più difficile da sostenere».
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