L'ANALISI
16 Settembre 2025 - 18:50
CREMONA - Alle dieci del mattino si sono dati appuntamento davanti al Palazzo di giustizia. Hanno volantinato e srotolato lo striscione: «Giustizia precaria». Precaria come loro, 20 lavoratrici e lavoratori dell’Ufficio del processo assunti con i fondi del Pnrr: rappresentano un terzo dell’organico complessivo. Un organico già stiracchiato, sotto del 40%, in un Tribunale dove dal 2020 non è stato nemmeno più ricoperto il posto del direttore amministrativo.
Nel giorno dello sciopero nazionale, indetto da Fp Cgil, a Cremona hanno fatto sentire la loro voce i precari: 12mila in tutta Italia, di cui solo 3mila hanno garanzia di stabilizzazione, altri 3mila dipendono dalle risorse che verranno stanziate nella prossima legge di Bilancio. E poi ci sono i 6mila che rischiano di essere mandati a casa il 30 giugno 2026, quando scadrà il contratto. Tra costoro, anche le lavoratrici e i lavoratori di Cremona. Si è fatta portavoce Ida Franchino, funzionaria addetta all’Ufficio per il processo della sezione Gip/Gup da febbraio 2022, entrata con il primo concorso. «Noi a Cremona rappresentiamo un terzo di tutto il personale. I magistrati, da soli, non possono ridurre i tempi se non hanno uno staff di personale». Lo sanno bene i magistrati: l’Anm del Distretto di Brescia con i presidenti e i segretari delle sottosezioni di Cremona (presidente è Elena Bolduri, segretario è Alessio Dinoi), Bergamo e Mantova, hanno espresso solidarietà ai lavoratori.
«A livello nazionale — ha sottolineato la funzionaria Franchino — già la carenza di organico è del 40%. Se poi si tolgono queste risorse che negli anni sono state formate sia dai magistrati che dai colleghi, se ne disperdono moltissime e si vanifica il lavoro dell’abbattimento dell’arretrato sin qua fatto. L’arretrato si creerà nuovamente. La giustizia è uno dei pilastri dell’ordinamento giuridico e se non funziona, non vengono ad investire nel nostro Paese».
Al fianco di chi protestava, oggi c’era Luca Dall’Asta, segretario generale della Fp Cgil Cremona. «C’è il forte rischio di un collasso del sistema giustizia in un contesto dove i tempi della giustizia in Italia non sono mai celeri — ha detto Dall’Asta —. Ma ciò che a noi preme è la stabilizzazione dei 12 mila precari in tutta Italia, che, comunque, non basterebbero a coprire le carenze di organico che sono strutturali: si aggirano intorno al 40%. La situazione del ministero della Giustizia è una delle più critiche a livello nazionale». Lo sciopero di oggi «potrebbe essere una goccia nel mare, ma è un segnale importante per non perdere professionalità e competenze e far sì che queste lavoratrici e questi lavoratori possano essere integrati nel sistema pubblico, perché stiamo parlando di garanzie di un sistema pubblico essenziale.
Infine, da Cremona il messaggio lanciato a Roma, a Palazzo Chigi, sede del Governo. «È un problema che ci trasciniamo da più di vent’anni. Il ministro Nordio dovrebbe intervenire con il Consiglio dei ministri per porre fine a questa ingiustizia».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris