L'ANALISI
LA NOSTRA SALUTE
07 Settembre 2025 - 11:25
(foto IA)
CREMONA - Con l’arrivo del freddo, tornano anche i virus respiratori. L’influenza 2025, secondo gli esperti, si preannuncia più contagiosa rispetto agli ultimi anni, con un picco atteso tra fine gennaio e febbraio. Le cause? Da una parte il ritorno alla vita sociale senza restrizioni, dall’altra l’andamento climatico con sbalzi di temperatura che mettono a dura prova il sistema immunitario.
Il ministero della Salute ha già avviato la campagna di vaccinazione, raccomandata soprattutto a over 65, pazienti fragili, donne in gravidanza, bambini piccoli e operatori sanitari. Ma non solo: vaccinarsi riduce la circolazione del virus e protegge indirettamente anche chi non può ricevere il vaccino.
Come riconoscere l’influenza rispetto a un semplice raffreddore? I sintomi classici, che quest’anno non sembrano cambiare molto, includono:
Febbre alta e improvvisa (spesso oltre 38,5 °C)
Brividi e dolori muscolari diffusi
Cefalea intensa
Tosse secca e persistente
Mal di gola e congestione nasale
Grande senso di spossatezza
La durata è in media di 5-7 giorni, ma la stanchezza può protrarsi per settimane. Questo aspetto, spesso sottovalutato, rende difficile il ritorno immediato alle normali attività quotidiane.
Uno dei dubbi più frequenti è distinguere l’influenza dal Covid-19, che continua a circolare anche nel 2025. Alcuni sintomi si sovrappongono, ma ci sono differenze utili da tenere a mente:
Influenza: febbre alta all’improvviso, dolori muscolari e articolari, stanchezza marcata fin dai primi giorni.
Covid-19: andamento più variabile, sintomi respiratori che possono peggiorare progressivamente, perdita o alterazione di gusto e olfatto (quando presente è molto indicativa).
In ogni caso, l’unico strumento affidabile per distinguere le due infezioni resta il tampone antigenico o molecolare.
Per la maggior parte delle persone l’influenza rimane un disturbo stagionale fastidioso ma autolimitante. Tuttavia può causare complicanze, soprattutto nei soggetti fragili:
Polmonite virale o batterica
Peggioramento di malattie croniche (asma, BPCO, diabete, cardiopatie)
Disidratazione nei bambini e negli anziani
È bene rivolgersi al medico se la febbre persiste oltre 5 giorni, se compaiono difficoltà respiratorie o se i sintomi peggiorano invece di migliorare.
Il trattamento dell’influenza 2025 segue le stesse regole di sempre:
Riposo: il corpo ha bisogno di tempo per guarire
Idratazione: bere acqua, tisane e brodi per reintegrare i liquidi persi con la febbre
Antipiretici e antinfiammatori: paracetamolo o ibuprofene (solo su indicazione medica) aiutano a controllare febbre e dolori
Niente antibiotici: non hanno alcuna efficacia sui virus e vanno usati solo se compaiono complicanze batteriche diagnosticate dal medico
E soprattutto: evitare di frequentare luoghi affollati quando si hanno sintomi, per non diffondere il contagio.
Oltre al vaccino, ci sono piccoli gesti quotidiani che riducono il rischio di contagio:
Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone
Usare fazzoletti monouso e coprirsi naso e bocca quando si tossisce o starnutisce
Arieggiare i locali chiusi, soprattutto scuole e uffici
Evitare contatti ravvicinati se si hanno sintomi
Indossare la mascherina in luoghi affollati in caso di raffreddore o tosse
I più piccoli sono spesso i principali “diffusori” del virus, complice la vita in comunità a scuola. Per loro l’influenza può tradursi in febbre alta, inappetenza e irritabilità. Il vaccino è raccomandato nei bambini sopra i 6 mesi con patologie croniche, ma può essere proposto anche ai sani per ridurre le assenze scolastiche e il rischio di contagiare i nonni.
Le donne incinte rientrano tra le categorie a rischio: il vaccino è sicuro in ogni trimestre e protegge sia la mamma che il neonato nei primi mesi di vita.
L’influenza 2025 si presenta come una delle stagioni più impegnative degli ultimi anni. La prevenzione resta l’arma migliore: vaccinazione, igiene quotidiana e attenzione ai sintomi. Per chi si ammala, invece, la parola d’ordine è riposo e sorveglianza, evitando cure “fai da te” che possono risultare inutili o dannose.
Non sottovalutare i sintomi: riconoscere l’influenza e distinguerla dal Covid permette di affrontarla al meglio e limitare i contagi.
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