L'ANALISI
05 Settembre 2025 - 08:46
CREMONA - Betlemme chiama, Cremona risponde. Mentre la guerra imperversa, la Chiesa lombarda sceglie di non lasciarsi intimidire, preferendo lanciarsi a capofitto laddove c’è bisogno di aiuto. L’idea, paventata in questi giorni, è quella di un pellegrinaggio dei vescovi lombardi in Terra Santa, che porterà una testimonianza concreta di pace. È stato il fulmine a ciel sereno lanciato dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, che ha lasciato trapelare l’idea, ipotizzando come data il mese di ottobre.
Al momento, la realizzazione concreta della trasferta è ancora incerta, e sarà confermata dalla Conferenza dei vescovi lombardi del 18 settembre. Nel frattempo, a Cremona, il vescovo Antonio Napolioni non nasconde il suo sostegno all’iniziativa, anche se è ancora tutto da vedere.
«L’amore dei cristiani di tutto il mondo verso la Terra Santa non ha bisogno di spiegazioni — esordisce il vescovo —. La crescente violenza tra i popoli che la abitano, e che nei pellegrinaggi avevamo imparato ad amare, acuisce la sofferenza e non può lasciarci indifferenti. Il patriarca latino cattolico, cardinale Pierbattista Pizzaballa e il custode di Terra Santa hanno ripetutamente invitato ad andare, almeno in piccoli gruppi, per testimoniare concretamente la nostra vicinanza fraterna».
E ricorda: «Nella sessione del marzo scorso, perciò, i Vescovi lombardi hanno deciso di organizzare un proprio breve ma intenso pellegrinaggio, che speriamo di poter attuare dal 27 al 30 ottobre prossimi. Come hanno fatto nel giugno scorso i Vescovi toscani, il cui rientro in Italia venne affrettato dal conflitto tra Iran e Israele».
Scendere in campo, spiega il vescovo, sarebbe un segnale forte, vista la gravità del conflitto in corso: «Andremo come pellegrini di fede e di pace, per pregare nei Luoghi Santi ed incontrare le comunità religiose e i loro Responsabili. Per portare loro la solidarietà delle nostre Chiese. Nel desiderio che cessino al più presto le ostilità, i massacri, e che sia ristabilita una normalità di vita, che col tempo possa sostituire il dialogo all’odio».
«E che — conclude il vescovo — consenta anche la graduale ripresa dei pellegrinaggi da ogni parte del mondo. I cristiani residenti in Terra Santa ne hanno bisogno, non solo sul piano materiale, ma per tener viva la speranza». Per quanto concerne la Diocesi di Crema, il vescovo Daniele Gianotti è in viaggio per visitare la Diocesi di Sapa in Albania. Al suo ritorno si esprimerà in merito a questa iniziativa.
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