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IL FRONTE DELL’INNOVAZIONE

Cacciatori di invenzioni: a Cremona 20 domande

Negli ultimi dieci anni sono più che quadruplicate: trend di crescita altalenante

Claudio Barcellari

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redazione@laprovinciacr.it

04 Settembre 2025 - 11:00

Cacciatori di invenzioni: a Cremona 20 domande

CREMONA - Il ‘nuovo’ non si costruisce solo a parole. Negli ultimi dieci anni, le imprese cremonesi hanno dimostrato di saper cambiare passo, prendendo alla lettera lo spunto dell’Unione Europea. Il 2025 è ancora lungo, ma il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha già registrato 20 proposte di invenzioni industriali da Cremona, molte delle quali sono in fase di esame, dunque non note: il regolamento prevede che il prototipo in attesa di essere ‘promosso’ non venga reso pubblico prima che siano trascorsi 18 mesi dalla data del deposito del progetto.

Tuttavia, se le cose stessero come nei tre scorsi anni, si confermerebbe un trend sempre più incline all’impennata: nel 2024, i prototipi candidati al brevetto sono stati 31, analogamente alle annate precedenti (con la sola eccezione del 2023, con 22 invenzioni): 33 sia nel 2022 che nel 2021, con un picco di 38 nel 2020. Nel 2019, le proposte sono leggermente diminuite, attestandosi nuovamente a quota 33. È stato il primo anno a Cremona a registrare numeri simili, mentre, volendo tirare indietro le lancette, se si considera il periodo precedente il numero di neo-brevetti si assottiglia: si è arrivati a 12 nel 2018, a 23 nel 2016, e infine a 7 nel 2015.

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Le invenzioni provenienti dalla città del Torrazzo prima del 2024 — siano esse in fase di valutazione, accolte o respinte — sono di dominio pubblico, e formano una tavolozza di colori che dà voce a ciascuna delle anime produttive del territorio. A cominciare dall’agroalimentare: tra le ultime invenzioni rese note sul sito del ministero c’è una «composizione naturale per la nutrizione dei vitelli nei primi giorni di vita», un «impianto per la coltura di microalghe», una macchina di ultima generazione «per la raccolta di pomodori» (brevettata l’anno scorso). Il quadro poi si allarga: il desiderio di una «paratia anti allagamento estensibile» e di un’altra «ad assetto regolabile» è già diventato realtà nel 2024; così pure come una «porta scorrevole automatizzata per le celle di detenzione», e una «saldatrice ad alta frequenza mobile». Risulta ‘concessa’ anche una «stazione di formatura di filtri per capsule filtranti di caffè».

«La fotografia scattata nel 2018 da Ambrosetti nel Masterplan 3C — commenta Matteo Gosi, vicepresidente all’innovazione per l’Associazione Industriali — evidenziò un territorio con una vocazione ‘celata’, cioè un’innovazione che ‘si fa e non si dice’, perché spesso non viene registrata né protetta, accompagnata però anche da una buona attività di brevettazione. Sicuramente non svettiamo in Lombardia, ma negli anni abbiamo brevettato, sia con la logica di ‘difendere’ i prodotti, sia nel vero significato del processo che parte da una ‘invenzione’». E aggiunge: «Dalle ultime rilevazioni di The European House Ambrosetti, la Provincia di Cremona, sebbene risulti più indietro rispetto ad altre Province maggiormente manifatturiere, evidenzia un’accelerazione importante nel processo di brevettazione, con un +12% circa. Va in questa direzione il sostegno che la nostra Associazione vuole fornire alle imprese associate, accompagnandole nel processo di innovazione; infatti, in sede di Confindustria Lombardia, è stato costituito il Digital Innovation Hub, volto a rafforzare il livello di conoscenza e di consapevolezza rispetto alle opportunità offerte dalla trasformazione digitale».

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